Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      fino alla morte. Fra le decorazioni ottenute in Europa eravi quella di grand'ulficiale della Legione d'onore. Ebbe ingegno non comune e coltura varia di scienze e di lettere ; diplomatico destro e chiaroveggente, desiderò tutta la sua vita di spargere sulla patria sua la luce della civiltà europea, e attirarvi uomini intelligenti e laboriosi: cbe se appuntato di ambizione individuale, è da dire, che il bene del suo paese fecegli talvolta velo al giudizio. In Francia godeva la stima di quauti il conoscevano.
      SANTADI (geogr.). — Comune nel circondario di Iglesias, provincia di Cagliari, con 3768 abitanti.
      SANTA DOMENICA (geogr.). - Due comuni: S. D. Talao, provincia di Cosenza, circondario di Paola, con 2206 abitanti. — S. D. Vittoria, provincia di Messina, circondario di Patti, con 1585 abitanti.
      SANTA EUFEMIA [geogr.). — Tre comuni : S. E a 1 Majella, provincia e circondario di Chieti, con 1112 j abitanti. — S. E. d'Aspromonte, provincia di Reggio Calabria, circondario di Palme, con 5861 abitauti. — S. E. della Fonte, provincia e circondario di Brescia, con 2442 abitanti.
      SANTA FÈ (geogr. e stor.). — Stato o provincia che fa parte della Confederazione Argentina nell'America del Sud, lungo la riva destra del Parana, fra 29° e 33° latitudine sud, e 59° 30' longitudine ovest, giace al nord di Buenos-Ayres e confina al sud col fiume Arroga del Medio, al nord col Gran Chaco, all'ovest col SaladoB de Poroegos e all'est col Parana. È una delle provincie meno popolate, essendoché annoveri appena 50,000 abitanti. È bassa e sterile in gran parte, ed una gran porzione di essa lungo il Parana è uno stagno, mentre nella parte orientale stendesi una gran laguna, in cui si perdono i fiumi Primero e Se-gundo. Anche un gran tratto dell'interno é disacconcio all'agricoltura, quantunque offra pascoli al i bestiame, il quale forma coi cavalli e coi muli la ' ricchezza commerciale della provincia. Al tempo j del dominio spagnuolo Santa Fé apparteneva a Buenos-Ayres, che collegava al Paraguay com'anco alle colonie settentrionali, esportando più di 30,000 muli per Salta nella Bolivia e nel Perù. Dopo la dichiarazione d'indipendenza e la separazione da Buenos Ayres, il benessere di Santa Fé scadde assai, e sol cominciò a rifiorire dopo la caduta di R0888. Le correrie degl'Indiani del Gran Chaco contribuirono grandemente a spopolare il paese, a distruggere il commercio e a ridurre in povertà gli abitanti, i quali sono in gran parte d'origine Guarini, che posero colà stanza dopo l'espulsione dei Gesuiti nel 1790. Vi sono anche molti Indiani dimorauti in villaggi, ove tessono rozze stoffe e fabbricano mantelli, detti ponchos. Come le altre Provincie della Confederazione Argentina, Santa Fè dipende nominalmente soltanto dal potere centrale, ed il potere esecutivo sta nelle mani di un governatore eletto dall'Assemblea provinciale.
      La capitale, Santa Fé, sta sul Rio Salado poco lungi dalla sua couflenza col Parana, nel 31° 38' lat S., 60° 49' long. O., ed ha una popolazione di 15,000 abitanti. Questa città consta di una piazza centrale con otto vie ad angoli retti, sulla quale sorgono gli edifizi governativi e quattro grandi chiese, una delle quali assai splendida. Essa eraanticamente l'emporio delle merci che scambiavansi fra gli Stati occidentali e- il Paraguay, ma questo ramo di commercio cessò quando il Paraguay fa chiuso ermeticamente dal dottor Francia, e al dì d'oggi il poco commercio che vi si fa è tutto nelle mani degli Italiani, specialmente Genovesi, cbe navigano il Parana e La Piata con legni da 20 a 100 tonnellate. Fa anche qualche commercio eoo Montevideo, da cui riceve merci estere. Dopo la cacciata di Rosas, Santa Fé fu per molti anni capitale della Confederazione. Le truppe federali domarono energicamente gl'Indiani e ristabilirono la tranquillità.
      Ben più importante dal lato commerciale è Ro sarlo, città situata sulla sponda alta e precipite del Parana sotto Santa Fè. Il suo porto fondo e sicuro alberga legni d'ogni nazione, e gli abitanti sono industri e diligenti. Il signor M'Cabe, che viaggiò per fini commerciali, dice nel suo libro Two Thousand Miles Ride through the Argentine Provinces, che c dopo Montevideo, Rosario è il porto più fiorente in quella parte dell'America del Sud ».
      Vedi Die La Piata Staaten, nell' Unsere Zeii (Lipsia 1864, voi. vm, p. 512).
      SANTA FÈ DI BOGOTA (geogr. e stor.). — Città dell'America del Sud. che fu fiuo al 1811 capitale del vicereame spagnuolo di Nuova Granata, poi fino al 1819 della repubblica di Cundinamarca, e quindi della Repubblica di Colombia, finché, dopo lo scioglimento di questa repubblica, nel 1831, divenne la capitale della repubblica di Nuova Gre nata (V.). Fu fondata nel 1538 da Quesada, e sta sotto 4° 30' lat. N., 74° 10' long. O., appiè di due alte e rocciose montagne, Montserrat e Guadalopa, che la difendono intieramente dai venti orientali. La città è leggermente elevata sopra una vasta e fertile, ma in parte maremmosa pianura, ed il fiume Bogota o Funza, che le diede il nome, scorre nel centro d'essa pianura assai lontano dalla città, la quale è però bagnata da due fiumiciattoli, San Francesco e Sant'Agostino, accavalciati da cinque ponti eleganti. Quantunque disti sol pochi gradi dall'equatore , Bogota ha un clima salubre, specialmente per gli Europei, in grazia della sua grande altezza sul livello del mare. Le vie sodo auguste, ma intersecansi ad angoli retti, e sono discretamente regolari. Sono tutte selciate, e la principale, detta Calle Real, è ben lastricata ed ha marciapiedi. All'estremità di essa sta la piazza maggiore, un lato della quale è occupato dal palazzo di governo e l'altro dalla dogana e dalla cattedrale. Le altre piazze sono anche spaziose e ornate tutte di fontane. 11 mercato è ben provveduto di frutti, vegetali,erbe medicinali, fiori,ecc. Essendo la città soggetta a tremuoti frequenti, la più parte delle case non hanno che uno o due piani, e sono costrutte di mattoni cotti con tetti di tegole. La cattedrale fu assai danneggiata da un tremuoto nel 1827, ma fu dipoi riattata, ed è sempre an bell'edifizio. Le altre chiese, in numero di veutisei, sono decorate splendidamente all'inferno. Sonvi anche nove conventi per gli uomini, e tre monasteri. Il palazzo, ch'era una volta residenza dei viceré spagnuoli, ed è ora abitato dal presidentet^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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