Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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Longhena. Taddeo Zuccheri fece una copia di questo quadro per Guidobaldo duca d'Urbino. 11 Passa vant per contro dice (il, 395) cbe se questo quadro non è il Riposo in Egitto cbe conservasi nella galleria di Belvedere a Vienna, devesi credere smarrito. Fece quindi il ritratto di Bindo Altoviti, riputato pel colorito il migliore di tutti i ritratti dipiuti da Raffaello, il quale dal 1808 in poi sta nella galleria di Monaco e fu inciso per isbaglio dal Morghen qual ritratto di Raffaello. Similmente maudò a Firenze una Madonna con sant'Elisabetta che le porge il divino Infante, con un casamento ove ba fiuto una finestra impannata che fa lume alla stauza ove sono le figure, di che la denominazione di Madonna dell' Impannata data a questo quadro, che oggi si couserva nella galleria Pitti. Fece in Roma uu quadro di buona grandezza, nel quale ritrasse papa Leone, il cardinale Giulio de Medici e il cardiuaie de Rossi, nel quale i velluti, i damaschi, gli ori, le sete, ecc. pajono non dipinti ma veri; oggi si ammira nella galleria dei Pitti, e Samuele Jesi ne fece egregiamente uu'iu-cisione iu foglio. Face anche i ritratti di Lorenzo e Giuliano de' Medici, i quali non puossi indicar cou certezza ove si trovino. 11 ritratto così detto della Fornarina, donna amata da Raffaello, che trovasi nella Tribuna della galleria di Firenze, di j cui si fecero taute copie ed iucisioni, è beusì di mano di Raffaello, ma secondo il Passavant ed il Rosiui (Storia della pittura italiana, vii, 252) esso rappresenta una Beatrice Ferrarese. Fece poi Raffaello pel monastero de' monaci di Moute Oliveto di Palermo Sauta Maria dello Spasimo una tavola d'un Cristo che va al Calvario cascato in terra 8otto il peso della croce, con le Marie, coi carnefici ed altre figure bellissime tutte, tavola che naufragò, al dir del Vasari, e fu salvata per miracolo a Genova, ove portaronla i flutti. Questa mirabile pittura, nota sotto il nome dello Spasimo di Sicilia, fu da Filippo IV fatta togliere segretamente da Palermo e trasportare in Ispagna, compensando della perdita la badia con una reudita di circa 6000 lire. Coudotta poi a Parigi nel 1810 dalle vicende della guerra, venne tolta dalla tavola e trasportata in tela, e nel 1816 tornò in Ispagna ad ornare la galleria reale di Madrid.
Mentre Ruffaello lavorava tutte queste opere, iva disegnando, facendoli colorire in gran parte dai suoi allievi, nella cosi detta Torre dei Borgia in Vaticano, Ylncendio di Borgo Vecchio in Roma, la Vittoria sui Saraceni ad Ostia, Y Incoronazione di Carlo Magno e la Giustificazione di Leone III, e perchè la vòlta di quella camera era dipiuta dal Perugino, Raffaello non la volle guastare per la memoria sua e per l'affezione che gli portava. Nella loggia di Bramante nel cortile detto di San Da maso, oltre averla continuata dopo la morte dell'architetto, Raffaello fece cinquautadue storie del-YAntico e Nuovo Testamento, dette comunemente la Bibbia di Raffaello. Le circondò con grottesche di soggetti mitologici, quasi volesse far risaltare Ustoria delle cose divine dal fondo delie religioni pagane.
Pei Benedettini di San Sisto iu Piacenza dipinse la famosa Madonna detta di San Sisto, tutta di sua mano, che essendo sulla tela, credesi pel ba-
rone di Rumohr, fosse da principio destinata per un drappellone o stendardo da chiesa per le processioni. Questo stupeudo quadro, comperato nello scorso secolo da Augusto III re di Polonia per 118,000 lire, forma al presente il giojello della galleria di Dresda. Pel re di Francia condusse an San Michele che combatte il dragone, il quale, trasportato iu tela, si conserva nel Museo di Parigi.
Appresso Agostino Chigi summeutovato, amico suo dilettissimo, fece dipingere da Raffaello (nel palazzo stesso alla Lungara, ove ò dipiuta la Galateo, e che per essere stata comprata nel 1580 dal cardinale Farnese prese il nome di Farnesina) altri freschi rappreseutanti molte storie mitologiche, fra le altre Nozze di Psiche e il Concilo degli Dei nella vòlta. Giulio Romano e Francesco Peuni ebbero grandissima parte nell'esecuzione di questi freschi, i quali furono poi restaurati da Carlo Maratta ed incisi da G. Schubert Nella cappella dello stesso Chigi in Sauta Maria del Popolo disegnò i Pianeti coli Eterno Fattore e gli angeli, eseguiti in musaici, stati egregiameute intagliati da Lodovico Gruner, con dotte illustrazioni di Antonio Grifi (Roma 1839).
Leone X invitò poi Raffaello ad ornare la sala detta di Costantino, ed egli fece il cartone della Battaglia di Costantino contro Massenzio, il disegno di Costantino che arringa i suoi soldati e i cartoni delle due figure allegoriche della Giustizia e della Mansuetudine, o come vogliono alcuui della Clemenza, o dell' Innocenza come vogliono altri. Queste le dòtte a dipiugere a olio a Giulio Romano e i\ Francesco Penni sopra il muro a ciò preparato; il rimanente fu ultimato da' suoi scolari dopo la sua morte. Questi ed altri dipinti della terza maniera di Raffaello non sono guari lodati dal Selvatico nella sua Storia delle arti del disegno (voi. il, p. 661). Similmente venne volontà al papa di fare arazzi ricchissimi d'oro e di seta in filaticci, e Raffaello fece i disegni in cartoni, i quali furono poi mandati a tessere in Fiandra. Sette di questi vaghissimi cartoni, rappresentauti storie tratte dagli Atti degli Apostoli, ecc., rimangono tuttavia ed ammiransi in Hampton-Court in Inghilterra; degli altri non esiste che qualche frammento. 1 soggetti di questi sette sono: la Pesca miracolosa; il Pasce oves meas ; la Guarigione del paralitico; la Morte di Anania; Paolo e Barnaba in Listra; il Mago Elima; la Predica di san Paolo in Atene. Gli altri tre rappresentavano il Martirio di santo Stefano; la Conversione di san Paolo e San Paolo in carcere. Conviene per altro distinguere questi dieci primi, detti arazzi della scuola vecchia, dagli arazzi della souola nuova, che furono tessuti sopra alcuui disegni di Raffaello e di parecchi suoi allievi per commissione dì Francesco 1, che li mandò in dono al papa. Stanno ora appesi insieme ai dieci primi nelle stanze vaticane dette di Pio V. Raffaello fece ancora pel cardinale Colonua un San Giovanni in tela, che adorna da lunghissimo tempo la Tribuna della galleria di Firenze.
Finalmente si accinse all'ultima e più sublime opera sua, la Trasfigurazione di Cristo in sul Ta-borre; e fu a ciò spinto principalmente dalla concorrenza che alle sue pitture faceva Michelangelo,
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Zuccheri Guidobaldo Urbino Passa Riposo Egitto Belvedere Vienna Bindo Altoviti Raffaello Monaco Morghen Raffaello Firenze Madonna Elisabetta Infante Madonna Impannata Pitti Roma Leone Giulio Medici Rossi Pitti Samuele Jesi Lorenzo Giuliano Medici Fornarina Raffaello Tribuna Firenze Raffaello Passavant Rosiui Storia Beatrice Ferrarese Raffaello Moute Oliveto Palermo Sauta Maria Spasimo Cristo Calvario Marie Vasari Genova Spasimo Sicilia Filippo IV Palermo Ispagna Parigi Ispagna Madrid Ruffaello Torre Borgia Vaticano Ylncendio Borgo Vecchio Roma Vittoria Saraceni Ostia Y Incoronazione Carlo Magno Giustificazione Leone III Perugino Raffaello Bramante San Da Raffaello Nuovo Testamento Bibbia Raffaello Ustoria Benedettini San Sisto Piacenza Madonna San Sisto Rumohr Augusto III Polonia Dresda Francia San Michele Museo Parigi Agostino Chigi Raffaello Lungara Galateo Farnese Farnesina Nozze Psiche Concilo Romano Francesco Peuni Carlo Maratta Schubert Nella Chigi Sauta Maria Popolo Pianeti Eterno Fattore Lodovico Gruner Antonio Grifi Roma Raffaello Costantino Battaglia Costantino Massenzio Costantino Giustizia Mansuetudine Clemenza Innocenza Giulio Romano Francesco Penni Raffaello Selvatico Storia Raffaello Fiandra Atti Apostoli Hampton-Court Inghilterra Pesca Pasce Guarigione Morte Anania Paolo Barnaba Listra Mago Elima Predica Paolo Atene Martirio Stefano Conversione Paolo San Paolo Raffaello Francesco Pio V Raffaello Colonua San Giovanni Tribuna Firenze Trasfigurazione Cristo Ta-borre Michelangelo Qle Face Giulio Sette Court
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