Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia di
x\l'KKFAZIONE
Una delle maggiori difTalle per noi incorse fu
senza fallo
di aver involontariamente offeso un nome illusil e ed illibato : come ne fummo avvertiti
toslo ponemmo il lettore in sull'avviso alle voci limo Scilla
c quali mandano a Usiiia (Banche)
ove canliam la palinodia (C-i). Di Trifone Gabrielli si avevano pochi vera
né scevri di mende
nell'Enciclopedia; ne demmo la biografia
attinta a fonti originali. Dell'Ori demmo un cenno biografico
Jolto dal Petermann (03); avvertili da un letterato nostro collaboratore
rifacemmo la biografia nc\V Appendice. Nell'elenco delle opere di Federico Scimeli
quale trovasi nell'Enciclopedia
fu notata una grave omissione
che supplimmo nel presente volume. Nella biografia del Tenerani
inserita nel volume v
scritta da persona di belle arti iiitendcntissinia
infiltrò qualche errore: ebbene
alla medesima voce
in questo emendammo gli sfalmi. La qiial cosa se non è argomento di buon volere per fare del nostro Supplimento opus castigatimi ad unguem
non sapremmo che altro esser potrebbe. Il perchè accogliamo a braccia spante le altrui osservazioni e le correlture che ne sono suggerite
quando scorgiamole conformi a verità; imperciocché talora ne giungono consigli ai quali siamo dolenti di non potere acconsentire (60); ciò non menoma punto nè la riverenza die dobbiamo alle opinioni altrui
né il desiderio di approssimare a perfezione il nostro Auiitiario.
Resta che una parola dicasi intorno nH'.dji/>eit(/i'c«. In essa adagiammo l'articolo sul Traforo del colle di Fréjits
affinchè servisse di complemento a quanto era stalo prccedentcìncnle dello sull'argomento ; cosa che non avremmo potuto eseguire se
stando all'ordine alfabetico
ne avessimo fatto discorso alla voce Alpe oil anco a Fréjus. Appresso collocammo buon numero di biografie d'Italiani
mancanti alla Enciclopedia
desiderale dagli Associati all'Opera nostra
o degne di esservi registrate. Ultimamente le emendazioni di che tenemmo or ora discorso
nè più occorre dirne.
11 volume alluminammo con cennovantaduc incisioni in legno o in piombo
venzctlc manco che nel precedente; in quella pero accompagnammo il presente con dodici tavole tagliale in rame
dommenlre l'altro ne ottenne sole quattro ; e codeste dodici non procacciammo per ismania di abbellire il volume
ma per mera necessità scientifica. E di vero
la prima pone sotto il guardo
in sei figure
le caldaje inesplo-dibili di Bclleville
con parecchi particolari ad esse spettanti. Li seconda e terza
di doppia dimensione
riproducono con inarrivabile squisitezza di bulino la macchina tanto celebrala del Valter
alla a sminuzzare il legno per la fabbricazione della carta. La quarta serve a far conoscere gl'ingegnosi trovati dell'ingegnere Beaudcmoulin
il quale nel 1800 fece conoscere alla Mostra universale apparecchi a sabbia per disarmare le volte
die di gran lunga superarono quanto fino allora erasi eseguito intorno al difficile meccanismo. La quinta e sesta (tavola doppia) vi drappellano in litografia le protul)eranzc solati osservate dall'illustre Respighi alle specola del Campidoglio. Nello intendimento di ottenere dello stupendo fenomeno la rappresentanza fotografica
colle sfumature e con gli sprazzi luminosi
non troppo rimoli dal vero
anziché al
(61) Il prìncipe D. Fulco RufTo Scilla
da Reggio Calabria
ne avverti
con tua lettera del 18 settembre 1811
dell'errore per noi commesso. Promettemmo la emendazione
ed egli
il gentiluomo
rispondevaci da Friburgo il 17 ottobre dell'anno stesso
fra le altre cose: • Vengo a ringraziarla distintamente delfa sua premura a rassicurarmi circa t'equivoco incorso sul mio nome. É pur troppo vero che la stampa periodica è causa di grandi errori
ecc. Ad ogni modo mi basta ch'Ella sii meglio informala
e me ne rimetto alla sua cortesia per emendare l'errore quando e come crederi più opportuno ».
(65) Nelle Mttkeilimgen alla rubrica Geographitehe Xeclcrologie dei Jahrei 1810.
(66) Nel v voi.
alla voce Zara
dicemmo tutte patte italiano tuttora gemente tolto la dominazione straniera. Un Associalo
di nazionalità slava
ne scrisse da Triesti che la deUa « città t slavi
anziché italiana
e che la dominazione che la fa gemente i appunto l'italiana
la quale ad ogni costo vuole italianizzarla ecc. Il vostro Dante era un poeta e non altro : e se disse che Italia aveva per limiti il Guarnero
lo disse perché poco s'intendea di geografia ». Appena occorre dire che facemmo come se fosse passato l'imperatore. Fummo però dolenti di non potere accogliere i cortesi suggerimenti dell'egregio sig. prof. Don Vincenzo Mignani
da Bologna
il quale ne mandi un suo eccellente lavoro sul prodigioso poliziotto cardinale Meizofanti
di cuievvi una buona biografia nel voi. un dell'Enciclopedia.
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