Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia di
ADRIATICO MARE
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l'Adriatico in particolare non può cbe annientare in ordine ad altri fatti economici cbe tono lotti in progresso. Il compimento della rete interna delle strade ferrate produce di conseguenza naturale maggiore agevolezza al traffico marittimo e maggior bisogno di farlo. Gl'incrementi straordinari! a' venuti negli aitimi inni delle piazze marittime di maggiore importanza ne sono la prova di fatto. Ora il sistemi delle strade ferrale va d'anno in anno compiendosi tanto in Italia quinto nei paesi al nord di essa cbe mettono capo sul nostro! mare. V'ha di piò poi adesso l'altro fatto speciale del canale di Suez aperto or ora
sulle cui conseguenze non amiamo di farci illusioni
ma che certo è fatto per aumentare il traffico marittimo dell'Adriatico. Arrogi gl'incrementi della civiltà della popolazione nei paesi dell'Europa orientale ed in tutti quelli attorno al bacino del Mediterraneo. Tutti questi fatti sooo destinati ad accrescere il traffico marittimo
a licere di un altro fatto costante
qual 4 il pregresso della colonizzazione europea ed anche italiana all'estero. Possiamo dunque persuaderci che non arrischieremo nulla ad accrescere in vaste proporzioni il nostro naviglio mercantile ; poiché questo fatto sarebbe in armonia collo svolgersi progressivo di altri fitti che contribuiscono agl'incrementi del traffico marittimo. Non dobbiamo temere di accrescere il nostro naviglio dell'Adriatico in proporzioni maggiori del bisogno; poiché la Liguria
senzi uscire di casa nostra
ci di prova d'un altro fatto
cioè ch'essa può con tornaconto portare i bastimenti fabbricati nei suoi cantieri nei paesi dell'America e venderli con guadagno
e di più appropriarsi il traffico marittimo delle altre nazioni.
Non é però soltanto il bastimento
è l'uomo quello che ci occorre. Dobbiamo appunto associare costruttori
armatori e negozianti
e formare capitani e marinai. Questo é il punto importante sul quale vogliamo chiamare l'attenzione non sol tanto delle citli marittime . ma anche di quelle che stanno addentro della costa dell'Adriatico. Ricordiamo i fasti delle nostre repubbliche
e sappiamo che ognuna delle nostre citli marittime valeva quanto un regno
allorquando gli ai ' moni loro figli calcavano le vie del mare. Più delle mi legioni de' prodi guerrieri che da tutta Europa si gettarono alla ventura sulle coste della Palestina
valevano i figli di Venezia
di Genova
di Amalfi
di Pisa
che colle loro n»t cercavano ogni lido del loro mire ed espandevano in Oriente le piccole eppure potenti loro patrie. Fino a Unto che Venezia lotti sul mare colla potenza ottomana
sebbene abbandonala e scaduta
non perdette il suo vanto ; e Genova
sopri v vissuta allo splendore d'Italia
potè riprendere ai nostri giorni tutta la vigorosa sua vita
perchè non aveva mai del tutto abbandonato il mare. La storia ci narra le geste dei Normanni e degli altri popoli marittimi del Nord
i quali primeggiarono nel mondo
per essere slati quegli arditi na viga tori che furono. La grandezza de' Portoghesi
degli Olan desi prima e degl'Inglesi in appresso e tempre
fu guada gnau sai mire. E noi stessi abbiamo potato vedere che. più dei klefti e paliceli del continente
valsero a combattere la guerra dell'indipendenza i corsari della Grecia. Cbe più ? Non abbiamo noi contato da ultimo tra i piò valorosi campioni dell'indipendenza italiana tali che da marinai provati nella lotta cogli elementi avevano acquistato quella sicurezza di s«
quel coraggio. quella quasi temerità di affrontare i pericoli. quella padronanza sugli animi altrui
da rendere
saremmo per dire
eroi perGno i timidi giovanetti strappati alle carezze materne?
IV. Modo di ajutare il commercio «urillime. Coloni Ualiane in Leemte. — L'educazione professionale marittima vuol» fra noi estendersi non solo pel bene deili nazione
ina!
pel giovamento degl'individui. Senza troppo estenderci nel riferire cose che sono note nella generalilì
certo i che I» scuole commerciali
quelle di mutici e gli istituti professionali dovrebbero spesseggiare in tutti la costi italiana dell'Adriatico
adoperando tutti gli artifizii per creare di nuovo nei rivieraschi adriatici l'affetto alla professione marittima
per cui pensiamo che molto gioverebbero a mutare in meglio I costumi nosiri ancbS gli esercizii e le feste
i divertimenti e le associazioni dirette ad un tale scopo. Vorremmo quindi 'edere
dovunque ti può adoperare il remo e la vela (e qui si intenda anche sulle lagune e sui fiumi) delle associazioni di giovinoti!
i quali vi si esercitassero
gareggiassero nelle irò regate
in quegli esercizii che accrescono vigoria e destrezza ai corpi
e ritemprano anche i carnieri con geniali iccupazioni. Tali esercizii potrebbero estendersi fino a contegni e gare nelle varie città marittime dell'Adriatico
ed anche in corse e viaggi ill'uso inglese ed americano
con piccoli legni velieri a ciò adatti
in altri lidi
e prima in quelli tutti del Mediterraneo e mari annessi
dove importa di svolgere il traffico italiano.
Tali feste e gire e viaggi
usati dagli antichi ed anche dal Veneti
servono ai due popoli che più larga parte prendono iul globo eoi loro traffici
a rinvigorire di continuo la fibra ìazionale
sicché si trovino sempre in abbondanza gli uomini atti ad ogni maggiore cosa. Quello che si fa deliberatamente da altri popoli dovremmo farlo anche noi. Ricordiamoci che la nostri decadenza principiò da quando gl'Italiani ti sono dati a divertimenti sedentarii
nei quali il popolo non fu più che spettatore; e che invece nei tempi più floridi della nostra e dell'altrui civiltà il popolo venne sempre chiamalo ad esercizii virili
i quali non serviamo soltanto ad edocare i corpi
ma anche a formare t caratteri. La storia è II per provarcelo costantemente
che la libertà non si mantenne mai laddove la fona del corpo e la vigoria del carattere individuale non si dimostravano del pari nella maggioranza dei cittadini. Se poi abitudini antiche hanno diminuito l'uni
'altra Unto che quasi non si sente il bisogno di possederle
bisogna tornarci colli educazione nazionale
la quale sì dete dal più istrutti promuovere in tutte le maniere
anche colle fette e coi divertimenti. Nietite di più natu -rale poi cbe Inngo l'Adriatico
siccome gii in altri tempi
questi assumano il carattere marittimo.
La nuova attività marittima e commerciale dalle rive dell'Adriatico non si svolgerà al massimo grado
ove non sia preceduta ed accompagnata da statili e da vitggi. Imitiamo gl'Italiani antichi
e gl'Inglesi
Tedeschi e Russi moderni ; i quali studiano sempre preventivamente il terreno sul qmle vogliono e»lendere la loro attività. Noi dovremmo ivere individui ed associizioni che viaggiassero e studiassero le regioni orientili nell'interesse del traffico marittimo dell'Italia in generale e della regione idriatica in particolare ; e le Camere di commercio
i Municipi)
gli Istituti scientifici e letterari! locali dovrebbero assecondare con ogni mezzo nn tale impulso. Vorremmo poi che ti creasae una letteratura popolare in questo tenso
e che la stampi quotidiana e periodica creasae nn ambiente d'idee e di cognizioni
nel quile potesse svolgersi questa nuova vita. Narrare e dipingere in modo da eccitare I immaginazione del popolo
la storia dei nostri antichi ai quali l'Oriente era famigliare; descrivere quri paesi secondo le impressioni dei viagginori moderni; mostrare agl'Italiani quale campo essi prestano alla loro attività novella
cero quanto dovrebbe studiarti di fare presentemente I questa letteratura popolare.
Occorre che la navigazione ed il traffico abbiano tolti i^OOglC
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