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tro comico napoletano, che, rappresentato dapprima dal San Carlino, trovò poscia nel giovane attore il più audace riformatore.
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La vita del celebre comico napoletano è, dalla sua nascita lino al 18S0, tutto un romanzo, in cui l'umorismo spesso sorride fra le lagrime, e l'aneddoto rende più interessante e curiosa la storia di uno dei più gloriosi periodi dell'arte comica dialettale.
Quel fanciullo, roseo e paffutello, cui gli amici e i parenti avevano appiccicato il nomignolo di Perticone, rimasto orfano del padre a soli quattordici anni, si trova subito costretto a lottare per farsi strada e procacciarsi un avvenire.
Se gli mancano i mezzi di fortuna e una istruzione completa, non gli mancano però l'ingegno e la volontà per poter conquistare il suo posto nell'Arte, per la quale già sente una vocazione irresistibile. Ed ecco che dalle rappresentazioni delle marionette—la sua più viva passione infantile—egli passa, un bel giorno, sul teatro. Chi lo raccomanda, e lo introduce al San Carlino è Andrea Natale—un buon attore e un ottimo amico — al quale il giovanetto si presenta accompagnato dalla mamma, vedova e povera.
Il palcoscenico gli serbava però nen altri dolori.
L'attore, adolescente appena, cui già parevano un lauto compenso que' pochi soldi di paga, strappati all'impresario Mormone, tornava a casa la sera stanco e affamato, dopo essere stato beffeggiato e deriso da quegli stéssi attori, che avrebbero dovuto essergli larghi di protezione e di aiuto; e, a mano a mano, che il suo ingegno si sviluppava e progrediva, sentiva crescere intorno a lui il malcontento e la gelosia.
Unico conforto gli restava sempre il grande affetto materno; ed anche ora—ricco, acclamato, felice—lo Scarpetta ricorda con infinita tenerezza la gioia e l'orgoglio, coi quali portava ¦ alla povera vecchietta, che lo attendeva ogni sera ansiosa e trepi-
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Emilia Renditi a Scarpetta, a 82 anni