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«lavori altrui, francesi o italiani, quell'impronta di schietta o-« riginalità, onde, in parte, è spiegata la voga che oggi ha fra
« noi la commedia in dialetto ».
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E, dopo di ciò, qual meraviglia se le più fulgide illustrazioni dell'arte scenica, come Adelaide Ristori e Tommaso Salvini, vanno, sempre che possono, a rinfrancarsi lo spirito al teatro, dove recita il gran maestro dell'arte comica dialettale — colui che, sprezzando la' parrucca, i cerotti e tutti gli altri lenocinli
Villa « Sautarelld »
del palcoscenico, si serve solo della sua faccia cosi espressiva, così caratteristica, così mobile, così viva per far vibrare tutta la gamma della comicità più fresca ed inesauribile?
Quel volto, ch'è il più raro dono che potesse fargli la natura, è come uno specchio meraviglioso, che lascia scorgere i moti più