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Quando la Luna è tra la Terra e il Sole, dicesi che è in congiunzione. In tale fase essa volge alla Terra la parte oscura e resta quindi per noi invisibile (novilunio o luna nuova).
Dopo 7 giorni e V2 mostrerà alla Terra metà della sua faccia (primo quarto, perchè ci mostra solo l/i dell'intera superfìcie). Dopo altri 7 giorni e 1/a la Luna rispetto alla Terra verrà a trovarsi nella parte opposta a quella del Sole o come dicesi in opposizione: la faccia lunare si mostrerà a noi interamente illuminata (plenilunio o luna piena). Dopo altri 7 giorni e l/2 seguirà l' ultimo quarto.
Eclissi. — Se 1' orbita della Luna e quella della Terra giacessero sullo stesso piano, ogni volta che la Luna si trovasse in congiunzione, intercetterebbe i raggi del Sole e ogni volta che si trovasse in opposizione, sarebbe oscurata dall' ombra della Terra: si avrebbe in altri termini in ogni novilunio l'eclisse ( = occultamento) di sole e in ogui plenilunio 1' eclisse di luna. Ciò non avviene, perchè il piano dell' orbita lunare è inclinato sul piano dell' eclittica e forma con esso un angolo di circa 5 gradi: di modo che la Luna, nel suo giro intorno alla Terra, viene a trovarsi di solito ora sopra, ora sotto il piano dell' eclittica. L'eclisse può aver luogo solo quando la Luna trovasi in uno dei due nodi (') o in prossimità di essi. Le eclissi lunari e solari possono essere totali o parziali, a seconda del totale o parziale oscuramento dei due astri.
LETTURA IL CALENDARIO
Nei primi tempi della storia di Roma era in uso 1' anno lunare (di 354 giorni) formato di 12 mesi di 29 o 30 giorni, alternati Ogni 3 anni veniva intercalato un altro mese allo scopo di far coincidere, per quanto è possibile, i mesi con le stagioni. Il primo giorno d' ogni mese doveva essere annunciato al pubblico dal banditore e perciò detto con parola latina calende (dal latino calo — bandisco) : da ciò è derivata la parola calendario.
Neil' anno 45 a. C. Giulio Cesare, avvalendosi dell' opera di Sosigene, celebre astronomo alessandrino, introdusse 1' uso dell' anno solare di 365 giorni (anno comune) e, ritenendo che 1' anno tropico fosse di 365 giorni e 6 ore esatte, stabilì che ogni tre anni ne seguisse uno di 366 giorni (anno bisestile). Siccome però 1' anno tropico è in realtà più corto e precisamente uguale a 365 giorni, 5 ore, 48' e 46', avvenne che ogni quattro anni si commetteva, nel computo dell'anno civile, un piccolo errore e gli errori, accumulandosi col passare dei secoli, portarono una differenza notevole nelle date, di modo che queste venivano a non corrispondere più alle stagioni. Per questo motivo nel 1582 il papa Gregorio XIII procedè alla riforma del calendario giuliano. Anzitutto ordinò di sopprimere i 10 giorni in più che nel frattempo si erano venuti accumulando e stabilì che per 1' avvenire gli anni secolari non fossero più bisestili (come nel calendario giuliano), ad eccezione di quelli che sono divisibili esattamente per 400. Così il 1600 fu anno bisestile; il 1700, il 1800, il 1900 no: sarà bisestile l'anno 2000.
(1) Si chiamano nodi i due punti iu cui 1' orbita della Luna s'incontra con 1' eclittica.