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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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San Piero Scberaggio, appiccò il fuoco alle proprie case, a quelle de' Macci e ad altre dei Cavalcanti, onde quasi mezza la città ne rimase distratta. Un Lamberto di Ruffino di messer Abbate Abati si adoperò a inalzare il Duca d'Atene e fu perciò fatto morire da Gualtieri. Nel secolo XY questa famiglia sparisce di Firenze, probabilmente perchè estinta. Cfr. G. VlLL., Cron. 1. y, 39; vi, 33, 65, 78; vili, 39, 59. Del Lungo, Dino Comp. n, p. 220, 287, 289. Vernon, Inf; voi. il, p. 399 e seg.
Abbagliare, att. Offuscare gli occhi con soverchio lume; e dicesi propriamente dell' effetto che fa il Sole od altro corpo molto luminoso, quando gli ferisce sì che non possono sostenerne la luce, nò distinguere gli oggetti; Inf. xxm, 64. Purg. xv, 28. Figuratam. Purg. xxxin, 75. Neut. e Neut. pass. Restare abbagliato, Par. xxv, 122.
Abbagliato. Inf. xxix, 132 i più e più autorevoli codd. ed ediz. leggono : E VAbbagliato il suo senno proferse ; alcuni pochi : E l'Abbagliato (abbagliato) suo senno proferse. Parecchi antichi tirano via da questo verso (Bamb., Iac. Dani., Petr. Dani., Falso Bocc., Tal., ecc.). Il Land, è inintelligibile; dopo aver parlato di Caccia Sanese, continua: « Che il suo senno proferse manifesto (?proferse, manifestò?), et disse ironice, quasi dica, dimostrò la sua vanità. » Benv. Bamb., ed altri dopo di lui (Barg., Dan., Lomb., ecc.), prendono abbagliato per aggettivo da attribuirsi a senno, riferentesi a Caccia d'Asciano. Secondo i più Abbagliato è nome proprio di un cittadino di Siena ( Vern. Anon., Sei. Anon., Lan , Ott., Post. Cass., Buti, An. Fior., Serrav., Veli., Voi., De Boni., Biag., Ed. Pad., Wagn., Ces., Tom., Frat., Boe., Poi., Filai., Bl., ecc.), nobile (Vern. Anon., Sei. Anon.), povero, ma saputa persona (Lan., Ott.), che «non avendo da potere mettere in corpo di compagnia avere, che gli mancava, missevi il senno» (An. Fior.). Secondo altri Abbagliato è soprannome di un tal Meo di Ranieri de' Folcacchieri sanese (Garpellini, Br. B., Camer., Corn., ecc.), o di Folgore da San Geinignano (Borgognoni, ecc.). Bartolommeo o Meo dei Folcacchieri fu multato nel 1278 perchè trovato a bere in una taverna, ma in seguito ebbe ufizi onorevoli nella sua patria, fu ripetute volte dei consiglieri del comune di Siena, gonfaloniere d'esercito nel 1278 e 1280, cancelliere nel 1279, ecc. Era detto VAbbagliato, onde pare che questo sia il personaggio menzionato nel verso citato; Mazzi C., Folcaccliiero Folcacchieri rimatore sanese del secolo XIII; Firenze, 1878, p. 9 e seg. 21 e seg. ecc.
Abbaiare, neut., dal lat. ad e baubari, grec. (3aó£sc,v, dicesi del modo con che il cane manda fuori la voce; Inf. vi, 28.E in forza d'Att. Esprimere, Manifestare urlando, quasi a modo del cane; Inf. vii,43.