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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   in uso, cfr. Nannucci, Voci usate da Dante, p. 10-13); Purg. ir, 77; IV, 107; vi, 75; VII, 15; XV, 101; xxr, 130;xxxi, 101. Par. xxiv, 149. -Parlandosi di spazio vale Circondare, Circonscrivere, Occupare, e anche semplicemente Stendersi da un limite all'altro, Inf. xn, 53.
   Abbrucia re, Consumare col fuoco, Ardere; Purg. xxv, 137.
   Abbruciato, Part. pass, di Abbruciare, per Incotto, Abbronzato; Inf. xv, 27.
   Abbuiar«>i, Farsi sera, Avvicinarsi la notte; Purg. xvii, 62. Per similit. Oscurarsi, Farsi di colore oscuro; Par. ix, 71.
   Abel (Ssn, fiato, di breve vita), nome del tìglio secondogenito
   V **
   di Adamo, ucciso da suo fratello Caino ; cfr. Genesi iv, 2-8. Dante lo ricorda tra coloro che Cristo trasse dal Limbo ; Inf. iv, 56.
   Abelir, verbo provenzale, Piacere, Essere grato ; cfr. alla voce tan h'abelis.
   Abéte, dal lat. abies, Albero di alto fusto, di quei che producono ragia, colle foglie sempre verdi, piccole e strette, e le fronde disposte a croce ; Purg. xxn, 133.
   Abido, Apu§oc;, piccola città dell'Asia sulla sponda dell'Ellesponto, patria di Leandro, che annegò traversando a nuoto lo stretto per recarsi a Sesto ove dimorava Ero sua amante. Serse, figlio di Dario re di Persia, cui successe nel regno l'anno 485 a. C., costrusse tra Abido e Sesto il ponte di barche per invadere l'Europa ; cfr. Herodot. vii, 34, 43. lìiukid. vili, 61. Purg. xxvm, 74. De Mon. il, 9.
   Abisso, dal gr. a^uaaog, lat. abyssus, propriamente Profondità immensa d'acque. Dante chiama così: 1. l'Inferno e le Regioni infernali ; Inf. iv, 8, 24. Purg. i, 46. - 2. La più profonda e più oscura parte del baratro infernale; Inf. XI, 5; xxiv, 100. - 3. L'infinita superiorità che la Divinità ed i suoi attributi hanno sulla ragione e sull'intendimento nostro; Purg. vi, 121. Par. vìi, 94; xxi,94. De Mon. li, 8.-4. La parte più interna e profonda della terra, piena d'acqua, giusta l'opinione platonica; Canz. Io son venuto al punto della rota, st. 5, v. 3.
   Abitante, sost. per Abitatore, lat. habitans, Chi ha stanza in alcun luogo ; Inf. XX, 84.
   Abitatore, verbal. masc. da abitare, lat. habitator, Chi abita; Purg. xi v, 41.
   Abito, dal lat. habitus, 1. Vestimento, Veste; Purg. xxix, 124. -2. Foggia, Modo di vestire; Inf. xvi, 8. -3. Parlandosi di Ec-