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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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portant in campo. » Serrav.: « Cum qua vadunt ad campum. » Alcuni ottimi codd. (S. Cr., Beri., Caet., Anta!., ecc.), parecchie ediz. e qualche commentatore leggono: la Vipera che il Milanese accampa, che il Buti spiega: « Che quelli di Melano tegnano per maggiore insegna, quando s'accampano in nessuno luogo per cagione di guerra. » La Cr. con Br. B., Bennas., ecc.: « La Vipera che il Visconti porta nel campo del suo Scudo. »
Accapricciare, lo stesso che Raccapricciare, Esser preso da capriccio, in significato di Arricciamento de' peli e tremito, cagionato da paura o simili. Dante l'usa figuratam. Inf. xxii, 31, nel qual passo i più leggono il cor me n' accapriccia (così col Land., S. Cr., Vat., Beri., Cass. e molti altri codd. Falso Boec., Buti, a Colle, Land., Dan., Cast., ecc. Prime 4 ed., Aid., TVitte, Moore, ecc.), la comune il cor mi s'accapriccia (Cr., Coni., Quattro Fior., ecc. con pochissima autorità di codd. e nessun comment. antico), alcuni il cor mi raccapriccia (Caet., Benv., ecc.); il Barg. il cor me ne ca-priccia, ecc. Il senso resta sempre lo stesso : « la memoria me ne spaventa; lo cuore si piglia qui per la memoria; capriccio significa paura, e però capricciare, o vuogli raccapricciare, cioè spaurire; » Buti.
Accarnare, dal lat. caro, Ferire addentro nella carne ; e figuratam. per Penetrare addentro, Addentrarsi ; Purg. xiv, 22.
Accasciare (da quassus, quassare ? cfr. Diez, Wórt. i3, p. 116, s. v. cctss), Infiacchire, Spossare, Abbattere, Prostrare per vecchiaia, malattia, stanchezza e simili ; Inf. xxiv, 54. - « Accasciare è ottima voce e molto propria, nostra da 300 anni in qua, stata sempre in uso, e chiamasi una pecora accasciata quando per vecchiezza o infermità è molto mal condotta e quasi non si regge; e si dice tutto il giorno : il tale è molto accasciato ; » Borghini, Studi, p. 238. - «. Accasciarsi è frequente, in questo significato proprio, sulla bocca del popolo toscano; dal lat. cascus, che il popolo stesso traduce in cascante; » Caverni, Voci e Modi, p. 7.
Accattare, dal lat. captare, propriam. Mendicare, Pigliare in prestanza, e simili. Dante l'usa (con altri antichi) nel senso di Procacciare, Acquistare; Inf. xi, 84.
Accedere, dal lat. accedere, Accostarsi, Appressarsi ; Purg. xxx, 74.
Accettare, da ceffo, Prender col ceffo, Afferrar co' denti; ed è proprio delle bestie ; Inf. xxiit, 18.