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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Accidente-Accidia
Accidente, lat. accidens, termine scolastico onde si determina ciò clic è inerente ad una sostanza, senza che faccia parte della sua essenza; quale ad esempio la bianchezza, la scienza, ecc. Onde è detto: Accidens est entis ens; e: Accidentis esse est inesse; Par. xxxiii, 88. De Mon. ni, 4. Cfr. Thom. Aq. Sum. theol. i, 5, 5; 90, 2. l2ae, 53, 2. Nella Vit. Nuova c. 25: « Amore non è per sè siccome sostanza, ma è un accidente in sostanza. »
Accidia, dal gr. cbajSia, Avversione all' operare, accompagnata da tedio; Pigrizia: si dice particolarmente dell'avversione a operare il bene, ed è uno dei peccati capitali; Purg. xvm, 132. Nel Purgatorio (xvm) gli accidiosi corrono frettolosamente attorno ai quarto girone, in opposizione alla loro inerzia; piangono, cantano e si esortano a fretta, per iscontare con gentili entusiasmi l'antica fredda indifferenza delle loro anime. La questione poi, dove sia punita l'accidia nell'Inferno dantesco ò non pur difficile, ma poco meno che insolvibile. I più si avvisano che gli accidiosi siano da cercarsi nel Cerchio quinto, e siano que' che, immersi nel fangoso pantano, sospirando fanno pullulare l'acqua al sommo; Inf. vii, 118-126. Così Bambgl., Jac. Dant., Ott., Petr. Dant., Cass., Bocc., Falso Bocc., Benv., Buti, An. Fior., Serrav., Barg., Land., Tal., Veli., Cast., Boi., Tom., Br. B., Frat., Andr., F. Lanci, Bennas., Cam., Poletto, Fioretto (Quadri sinottici, Treviso 1888), Cipolla (Il passo dello Stige, Verona 1891), Del Lungo (Nuova Antolog. aprile 1883), Berthier, Boglien-Conigliani (La D. C. Scene e Figure, Torino 1894), Filomusi Guelfi (Giom. Dant. i, p. 341-57 e 429-47), Kanneg., Streckf. Graul, Blanc, Witte (nelle sue due ediz. della D. C. e nelle tre ediz. della sua traduz. con commento), Hetting., Lord Vernon, Buti., ecc. L'accordo degli antichi sino al Dan. (chè il silenzio dell'An. Sei., ed il menzionare che fa il Lan. i soli iracondi, non pare che voglia dire discordanza) parla assai in favore di questa opinione. Ma Dante dice (Inf. xi, 70-90) che nei primi cinque Cerchi sono puniti i peccati d'incontinenza, e l'accidia è per l'appunto il contrario dell'incontinenza. E V accidioso fummo (Inf. vii, 123) non basta veramente a persuaderci, che il Poeta abbia posti gli accidiosi cogli iracondi, egli che usa sempre designare chiaramente i peccati puniti nei diversi Cerchi del suo Inferno. Quindi molti si avvisano che nello Stige, cioè nel quinto Cerchio, si trovino i soli iracondi. Così Dan., Vent., Lomb., Port., Pogg., Biag., Ces., Di Siena, Corn, Bartoli (Lett. it. vi, 1, p. 53-70), Filai., Paur, Witte (in uno de'suoi ultimi lavori, Jahrb. iv, p. 373-403 e Dante-Forsch. II, p. 121-60), Franche, Gildem., Gietm., Bertr.. Basserm., ecc. Di questa seconda serie di interpreti alcuni non si