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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Accidioso-Accismare
   13
   curano di dirci dove siano da cercare gli accidiosi nell'Inferno dantesco; i più seguono il Dan. il quale scrive (p. 54): « Se il Poeta ha posto in questo suo Inferno gli Accidiosi, gli pone ove sono gli sciaurati, che mai non fùr vivi. » Or se veramente gli accidiosi sono da cercarsi nel vestibolo dell' Inferno, la loro pena è analoga a quella onde sono puniti gli accidiosi nel Purgatorio. Taluno si vanta di avere « dimostrato all' evidenza » quale sia, nel-r Inferno dantesco, la vera sede degli accidiosi. Ma questa evidenza è e resterà per molti ben poco evidente, e 1' Edipo si aspetta ancora, che sciolga definitivamente questo enigma forte.
   Accidioso, dal gr. àxyjS-^g, non curans, Add. usato da Dante nel suo Poema una sola volta, Inf. vii, 123. Coloro che nello Stige credono punita anche l'accidia (cfr. la voce accidia) spiegano colla Cr.: Appartenente ad accidia, Che viene da accidia. Altri diversamente. Dan.: « Accidioso altro che lento e tardo non significa. » Lan.: « Accidioso fummo, cioè smisurato e oltraggioso volere; e questo è ira. » Salv. Betti : «Accidioso, credo derivi da acido.... Nelle Marche e nel ducato di Urbino la voce accidioso è frequentissima sulle bocche del popolo, in significato di stizzoso, acre, bilioso, collerico. In questo senso l'ha certo usata Dante.»
   Acciocché, che anche disgiuntamente si scrive acciò ciie, congiunzione, denotante la cagione e '1 fine della cosa; Affinchè; Inf. i, 132; xiv, 35; xvn, 37; xxi, 58; xxv, 44 ; xxvi, 109; xxxi, 30. Purg. x, 54; xvii, 139; xxvi, 64. Par. xiil, 96; xxxi, 94. Nelle Op. Min. Dante usa acciocché come Avverb. = Perciocché, Perciò che ; Vit. N. c. 14: « Non è bene a me dichiarare cotale dubitazione, acciocché lo mio parlare sarebbe indarno. » Ivi c. 29: « Conviensi qui dire alcuna cosa, acciocché pare al proposito convenirsi. » Conv. i, 1 : «Onde acciocché la scienza è l'ultima perfezione della nostra anima, nella quale sta la nostra ultima felicità, tutti naturalmente al suo desiderio siamo suggetti. » E nello stesso senso spessissimo nel Conv.
   Accisinare (dal provenz. acesmar, antico frane, acesmer, la cui radice è il gr. xoa,xsìv = ornare, abbellire), Acconciare, aggiustare, usato figuratam. Inf. xxvin, 37. Secondo altri vale Dividere, Separare, Tagliare, e deriverebbe da Scisma, quasi Ascismare, come hanno Beri., Caet. ed altri codd.; Buti, Serrav., Barg., ecc. Cfr. Diez, Wòrt. i3, 164. - Galvani, Lez. Accadem. ir, 31-50. - « Nel 'popolo è vivo cisma per scisma, e da cisma s' è fatto il verbo ac-cismare; » Caverni, Voci e Modi, p. 8. Buti: « Che n'accisma, cioè che divide e taglia noi. » Dan.: Ne accisma, ne fende et divide. »