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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Acestc-Acliitofel
   19
   Aceste, 'Axsotyjs, Troiano, figlio di Egesta o Se gesta ( Virg. En. l, 550), nato in Sicilia, ospitò Enea e dette sepoltura ad Anchise. Durante la guerra troiana si recò a Troja per prendervi parte. Ritornò in Sicilia dopo la distruzione di Troja e fondò ivi una città. Cfr. Dion. Hai. i, 52. Virg. En. v. 718. Conv. iv, 26: « Enea.... lasciò li vecchi Troiani in Sicilia raccomandati ad Aceste. »
   Aceste, « nutrice d'Argia e di Deifile, figlie d'Adrasto rege, le menò dinanzi agli occhi del cauto padre nella presenzia delli due pellegrini, cioè Polinice e Tideo; » Conv. iv, 25; cfr. Stai. Theb. 1. i, v. 529-39.
   Aceto, lat. acetum, Purg. xx, 89, alludendo alla passione di Cristo.
   Acheronte, gr. 'Axépcov, lat. Acheron (5 axea £étov = il fiume del lutto), presso gli antichi nome di un fiume dell'Averno; cfr. Virg. En. vi, 295; vii, 312. Om. Odis. x, 513. Dante chiama con questo nome il primo dei fiumi infernali; Inf. ni, 78; xiv, 116. Purg. il, 105. È pure detto il mal fiume, Purg. t, 88, e « la riva malvagia Che attende ciascun uom che Dio non teme, » Inf. ni, 107 e seg., Vonda bruna, ibid., 118, ove d'ogni paese convengono coloro che muoiono nell'ira di Dio, ibid. 122 e seg. Cfr. Purg. xxv, 86.
   Achille, 'AxtXXeóg e 'AxiXsóg, il principale eroe della leggenda Omerica, figlio di Peleo, Conv. IV, 27 (onde i soprannomi IlvjXs'iSyjs, ny)X7ì'ta§v)s, IItjXsìcov) e di Teti, Purg. xxn, 113, veduto da Dante nell'Inferno tra'lussuriosi, Inf. v, 65, la sua passione amorosa per Polissena (Inf. xxx, 17) essendo stata causa della sua morte (cfr. Eur. Hec. in princ. Ovid. Mei. xllt, 448 e seg.)..Fu nudrito dal gran Chirone, figlio di Saturno, Inf. xii, 71 (cfr. Hom. II. ix, 444; xr, 832), abbandonò Deidamia sua sposa per prender parte alla guerra di Troja, Inf. xxvi, 62. Purg. xxn, 114; aveva ereditato da Peleo suo padre una lancia miracolosa, le cui ferite non si sanavano che colla ruggine della lancia medesima raschiata dal ferro e sparsa sulla piaga, Inf. xxxi, 5 (cfr. Ovid. Met. xiii, 171 e seg. Trist. v, 2 e seg. Rem. Am. 47 e seg.); trafugato dormente da Teti sua madre all'isola di Sciro, al suo primo risvegliarsi colà rimase assai stupefatto della novità del sito, Purg. ix, 34 e seg. (cfr. Stat. Acliil. i, 247 e seg.) ; fu cantato da Stazio, Purg. xxi, 92.
   Achitòfel (SSTVT1K = fratello della stoltezza), da Gilo nelle
   regioni meridionali della tribù di Giuda, ond'è detto il Gilonita (n Reg. xv, 12), famoso consigliere del re Davide, il cui consiglio era stimato « quasi si quis consuleret Deum » (n Reg. xvi, 23) ; in-