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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Addotto, partic. pass, di addurre, lat. adductus, Arrecato, Portato ; Inf. xxxiii, 44.
Additare, da due, Porre insieme due cose, Accoppiare, Addoppiare ; e in forma pure di Neutr. pass. Par. vii, 6. Buti: « Doppio lume s' addua ; cioè doppio splendore s'addoppia. »
Addurre, dal lat. adducere ; 1. Arrecare, Portare; Inf. x, 98; xxxiii, 44. Par. xxii, 41.- 2. E fìguratam. Produrre, Cagionare; Inf. xiv, 129.
Adempiere e Adempire, dal lat. adimplere; 1. Mettere ad effetto cosa debita o comandata, Compiere, Soddisfare ; Purg. xii, 131. - 2. Neutr. pass. Appagarsi, Saziarsi, Soddisfarsi, Contentarsi; Par. xv, 66. xxn, 62, 63.
A dentro, cfr. Addentro.
Adergere, in forma di Neut. pass., da ergere premessavi la prep. ad, Inalzare; usato fìgurat. Purg. xix, 118.
Adescare, dal lat. ad esca, vale propriam. Allettare coll'esca; ma si usa per lo più fìguratam. in signif. di Tirare uno alle voglie sue con lusinghe, con allettamenti, e per inganno. Dante 1' usa in buona parte, per semplicem. Allettare, Invitare; Inf. xni, 55, Buti : « Mi adeschi, cioè m'induci al tuo volere, come l'uccello per 1' esca s'induce a fare quel che 1' uomo vuole. »
Adesso, dal lat. ad ipsum tempum, ant. frane, adès o ades. provenz. adès, Ora, Presentemente, In questo stesso tempo; Purg. xni, 106; xxiv, 113, nel qual passo però la Cr., Serrav., Fosc., ecc. leggono ad esso, cioè ad esso albero, dimenticando che esso si ripete al v. 118, e che Dante non ripete le stesse voci in rima, se non quando le ripeta tutte, come Par. xii, 71 e seg. xxx, 95 e seg. Purg. xx, 65 e seg.
Adhacsit pavimento anima mea, Purg. xix, 73, = « L' anima mia è attaccata alla polvere, » parole del Salmo cxviii, 25, sospirate, cioè proferite con sospiri dagli avari nel quinto Cerchio del Purgatorio. Nel Salmo citato a queste parole succedono immediatamente le altre: Vivifica me secundum verbum tuum, onde il prego « pone in bel raffronto le ricchezze della terra e quella del cielo; la morte e la vita dell'anima, la ruggine del basso metallo e la luce del Verbo divino. L'aderire dell' anima esprime acconciamente la sede del peccato, che è nell'affetto e non già nella ricchezza: e insieme accenna la quasi materiale tenacità di quel-1' affetto. Pavimento pare ivi parola ancor più bella che terra, se