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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
Malaspina
guerra detto il Malaspina diè nome alla casa: e di lui si hanno carte che lo fan conoscere vivente nel 1124. Egli era il marchese della Liguria, e molto figurò parteggiando per Arrigo V imperatore contro Pasquale IL Obizzo suo figlio fu uomo di grande importanza nei giorni suoi, e degno di particolare menzione, perchè l'unico tra i grandi feudatari, che per amore di patria si decise a sostenere la causa dell'indipendenza d'Italia contro l'impero, a cui lo legavano i patti delle investiture. Avvegnaché strettosi con giuramento alla Lega Lombarda contro Federigo I, guidò le sue schiere alla pugna, e si coprì di gloria il giorno in cui fu vinta la celebre battaglia di Legnano. Nacque da lui Alberto detto il Moro, che fu famosissimo trovatore; e a questo furono fratelli Moroello e Obizzone; autore il primo delle linee che portarono nello stemma lo spino fiorito.... I posteri di Obizzone usarono invece lo spino secco; ma la famiglia non si diramò che nei figli di Corrado l'antico, rammentato da Dante (Purg. viti, 118 e seg.), quello stesso che in premio delle leali e valorose prove fatte per Federigo II, ebbe l'onore di essere da lui eletto suo genero. La linea dei Marchesi di Giovagallo, propagata da Manfredi, presto si estinse, e fu fatta illustre dal guel-fissimo Moroello, il Vapor di Val di Magra di Dante (lnf. xxiv, 145), a cui fu sposa la buona Alagia Fieschi nipote d'Adriano V, rammentata Purg. xix, 142. Poco durò del pari la linea di Val di Trebbia, uscita d'Alberto; ma quelle di Villafranca e di Mulazzo, derivate da Federico e da Moroello, hanno avuto ben più lunga durata. Non è a dirsi se da una famiglia cotanto illustre (cfr. Purg. vili, 124 e seg.) uscissero degli uomini celebri; i quali sono in tal numero che il solo rammentarli trarrebbe fuori dei limiti prefissi alle presenti notizie. Per altro non vuo' passare sotto silenzio Corrado figlio di Federigo marchese di Villafranca, di cui l'Alighieri parlò con tanto affetto nel c. vili del Purg., nè Moroello a lui nipote, assai rammentato nelle vicende di Arrigo VII, per cui fu vicario in Brescia, che fu l'ospite del gran ghibellino di Firenze nel 1306 quando per lui e per Corradino suo fratello trattò la pace col vescovo di Limi. Certamente in quest'anno ebbe Dante stanza ospitale in Mulazzo nel castello di Francescliino marchese, che fu il terzo dei Malaspina stipulanti il rammentato atto di pace. Soltanto voglio qui aggiungere che i marchesi di Mulazzo, suddivisi in seguito nei rami che presero nome dai castelli di Bollano, di Godano, degli Edilìzi, di Mandrignano e di Monteregio, si estinsero nel 1817; e che ne furono ultimo e bello ornamento quell'Alessandro celebre viaggiatore, a cui i reali amori di Luisa di Spagna e gì' intrighi di Corte fruttarono lunga prigionia nella torre della Corogna, e quell'Azzo Giacinto caldo favoreggiatore della repubblica Cisal-