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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   1184
   valorosi condottieri de' giorni suoi; fu compagno di Dante nell'ospitale palagio di Cangrande in Verona; e dopo di avere operato grandi fatti a prò della casa Scaligera, morì nel 1352, lasciando i feudi di Verucola e Fivizzano ai figli d'Isnardo suo fratello. Nei discendenti di lui rimasero finché la repubblica Fiorentina non gli fece suoi, accettando la dedizione fatta dagli abitanti dopo l'assassinio del marchese Spinetta nel 1475. Da Azzolino derivarono i marchesi di Fosdinovo che tuttora esistono in Pisa; quei di Gragnola, estinti nel 1642; quei di Olivola che finirono in Sarzana nel 1811. Vennero da lui pure i Marchesi di Massa, che cogli altri beni tramandarono i loro feudi ai Cibo nel 1519; i marchesi di Sannazzaro e Scaldasole, estinti in Pavia nel 1835; e quei Malaspina che, rinunziando ai dominj feudali per avere più ampia assegnazione di beni allodiali, si stabilirono in Verova, dove tuttora sussistono. » Lord Vernon, Inferno, voi. li, p. 521-524. Cfr. Fraticelli, Chi fossero i due Malaspina amici ed ospiti di Dante, negli Studi inediti su Dante Al., Fir., 1846, p. 195-208. Maccioni, Codice diplomatico della famiglia Malaspina, Pisa, 1759. Pelli, Memorie, 118 e seg. Cerini, Memorie d'illustri scrittori della Ihinigiana, li, p. 35 e seg. Torri, Epistole di D., 15 e seg. Balbo, Vita di D., lib. li, c. 6. Troya, Veltro allegorico de' ghibellini, 135-178. Fraticelli, Vita di D., -326 e seg. Bartoli, Lett. ital. v, 186 e seg. Dia-conis, Vita di D., 315 e seg.
   Malatesta, nobile e potente famiglia della Romagna, alla quale appartenevano il marito ed il cognato della sventurata Francesca da Rimini (cfr. Francesca). Si diceva da Verrucchio, da un castello donato dai Riminesi a Malatesta il Vecchio (cfr. Verrucchio). Dante ricorda con biasimo alcuni membri di questa famiglia Inf. xxvii, 46 e seg.; xxviii, 85 e seg. (cfr. Mastino, Traditore).
   Malcreato, Scostumato. Malcreata plebe chiama Dante i traditori dannati, Inf. xxxii, 13, che vale Creali e nati per lor proprio male, perchè il male vollero contro Dio.
   Male, Sost. dal lat. malum, Contr. di Bene, Mancanza o negazione di un bene. Nella Div. Com. questo sost. è adoperato 39 volte, cioè 17 neìVInf. (i, 132; li, 16, 89; v, 93; vii, 18, 51; xi, 25; xvii, 84, 125; xix, 115; xxiii, 109; xxiv, 18; xxvn, 70; xxix, 48; xxx, 69, 125; xxxiv, 84), 15 volte nel Purg. (iy, 90; v, 112; vii, 109; xi, 16; xiii, 36; xv, 104; xvi, 72; xvn, 100, 113, 123; xx, 8, 63, 85; xxii, 45; xxix, 111) e 7 volte nel Par. (in, 106; vi, 40, 99; vili, 51; xvi, 68; xx, 58; xxi, 126).- 1. Male morale; Inf. vii, 51. Purg. xxn, 45. Par. ni, 106, e sovente. - 2. Male che occupa tutto il