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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Malta
   1189
   Malta, prigione di Cittadella edificata da Ezzelino III nel 1251; secondo altri prigione nella torre della Malta sul lago di Bolsena; e di nuovo secondo altri prigione nella torre della Malta in Viterbo, adattata nel 1255 a prigione per gli ecclesiastici ; Par. ix, 54. - Lan. e An. Fior. : « È da sapere eh'eli'è in Roma una pregione molto orribile, la quale si è appellata Malta, ed è prigione de'cherici, e falli metter lo papa quando vuole che di quelli non sia mai alcuna remissione; e così quando vi sono messi li tristi, mai non se ne fa novella. Or questa prigione sì come suona lo suo effetto crudele e senza nessuna misericordia, così si dee intendere che la cagione perchè elli vi sono messi è crudele e senza alcuno misericordevole atto. E poi volendo l'autore mostrare la eccellenzia del peccato del ditto Vescovo, dice che mai non s'entrò in Malta per simile, quasi dica: mai non ne fu commesso uno simile in crudeltà e senza pietà umana. » - Ott., Petr. Dani., ecc., non danno veruna interpretazione. - Cass. : « Est quidam career in quo ponuntur clerici ad perpetuum carcerem per domnum papam. »-Falso Bocc.: Malta sie unatorre iroma pessima eoschura prigione doverano messi icherici quando fallavano dadovere morire e ivi istavano infino alla-loro fine. » - Benv.: « Et enim Malta turris horrenda in lacu sanetse Christina, career amarus delinquentium sacerdotum. Unde sacerdos damnatus ad mortem per papam Bonifacium, clamabat: Peto bene-dictionem Patris mei; et Bonifacio respondente: Pater tuus Dia-bolus est, sabiunxit ille : Et tu, utique ille es, et meruit veniam. Sed e contra, Àbbas montis Cassini, qui non bene servaverat Ccele-stinum custodia suse commissum, paucis diebus in pane tribulationis et aqua amaritudinis supervixit, afflictus in eodem carcere. » - Buti: «E a Bolsena in quella prigione chiamata Malta la quale è inremissibile, e la quale prigione è in sul lago, nel quale corre lo fiume che si chiama Malta, una torre con due solaia nella quale lo papa mette li cherici dannati senza remissione; e però è che in quella fa-ceano mettere li papa tutti li cherici che aveno commesso peccato da non ricevere mai misericordia, e quanti vi si mettevano mai non n'uscivano. » - Serrav. vescovo suppone che ai suoi lettori il nome Malta sia notissimo, onde e' si contenta di chiosare : « Tdest, nullus sacerdos iustius fuit reclusus in Malta, sicut deberet poni iste pa-stor Feltrensis. » - Land. : « Malta dicono osser un fiume che corre nel lago di Bolsena, dove è una torre, nella quale in perpetua carcere tenea il Papa quelli cherici che avessero commesso peccato irremissibile. »-Lo stesso ripete Veli., mentre Tal. tira via. - Dan.: « È Malta una torre di Cittadella, castello nel Padovano, edificata per Azzolino, fratello di colei che parla, crudelissimo tiranno; nel fondo della qual torre oscurissimo e pien d'acqua e di fango, faceva egli incarcerar in vita cui gli piaceva. » Su questa interpretazione cfr.