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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Mandare - Manfredi
   Ces.: « Aver manco di una cosa, è Aver difetto, cioè Non avere. Dunque quella ripa non avea ragione (dritto) di salita; cioè, non poteva montarsi, essendo perpendicolare. » - Monti : « Una ripa che ha manco ossia meno diritto di salita, è quella la cui salita meno s'accosta alla linea retta perpendicolare, la meno ripida, la meno erta. »-I moderni ripetono 1'una o l'altra delle interpretazioni citate, onde non occorre riferire le loro chiose. Cfr. Clerici, Alcune osservazioni sul testo e sulle interpretazioni della Div. Comm., Parma, 1886. Fanfàni e Moore, loc. cit.
   Mandare, dal lat. mandare: 1. Comandare che si vada, Inviare; lnf. il, 95; Y, 6; xm, 96; xxi, 115. Purg. i, 61; v, 32. Par.
   xxxi, 96. - 2. Mandar fuori, per Emettere, Esprimere, Far palese; Par. xvn, 7.
   Mandra e Mandria, dal lat. viandra, Luogo che accoglie bestiame tenuto da uomini in cura, e moltitudine d'esso bestiame. Fig. Purg. ili, 86.
   Mandriano, Custode della mandria, Mandriale; Purg. xxvn,82.
   Manducare, dal lat. manducare, Mangiare con avidità; lnf.
   xxxii, 127. - Fig. Canz.: « Così nel mio parlar, » v. 32.
   Mane, dal lat. mane: 1. Mattina; lnf. xxxiv, 105. Par. xxiii, 89; xxvn, 138. - 2. E tronco: lnf. xxxiv, 118. - 3. Da mane, per Al mattino; Par. xxvii, 29. - 4. Fare mane, per Far giorno; Par. i, 43.
   Manere, dal lat. manere, Stare, Dimorare, Pestare, Rimanere; Par. xxix, 145.
   Manfredi, re di Sicilia, figlio naturale, ma poi legittimato, di Federigo II e della contessa Bianca Lancia. L'imperatore suo padre gli lasciò il principato di Tarento e lo fece amministratore del regno sino all'arrivo del suo fratellastro Corrado IY, al quale Manfredi cedette il regno nel 1252, dopo aver soppresso la rivoluzione nell'Italia meridionale. Morto Corrado nel 1254, i Grandi del regno elessero Manfredi a suo successore. Innocenzo IY non volle riconoscerlo re, onde Manfredi si accostò ai Saraceni, sconfisse col loro aiuto gli eserciti papali presso Foggia il 2 dicembre 1254, s'impadronì di Capua, Napoli, Aversa e Brindisi, poi si recò nel 1256 in Sicilia dove si fece incoronare re (11 agosto 1258) e ridonò alla Corte di Palermo 1' antico splendore. Papa Urbano IY gli eccitò contra Carlo d'Angiò e nella battaglia di Benevento (26 febbr. 1266) Manfredi, tradito da' suoi baroni, cercò e trovò la morte (cfr. Be-