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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   1200
   Marcello
   inferire che Dante dettasse la prima Cantica avanti il 1309, poiché rammenta Marcabò, Inf. xxviii, 75. Ma naturalmente il nome non si spense già nel 1309, onde Dante poteva nominare Marcabò anche parecchi anni più tardi. Il nome durò anzi durante tutto il secolo XIY. Lan. : « Marcabò è alla fine di Romagna su lo lido verso Venezia. » - Cass. : « Marcabò locum districtus ferrarie in fauce padi. » - Benv.: « Civitas Vercellarum est in extremo Lom-bardiaì et Marchabò quasi in fine fiuminis Padi. Unde scias quod Marcabò fuit unum castellum, quod aìdificaverunt veneti in agro Ravennate juxta fauces Padi, ut liaberent illum passum in pote-state sua, ut per manus eorum transirent omnia quse devehuntur per mare in Padum. Istud autem castellum dominus Rambertus de Polenta cepit, et evertit a fundamentis post confiictum quem re-ceperant vegeti apud Ferrariam anno Domini MCCCVIII. » - Buti : « Marcabò è una terra nella fine della Romagna, in sul lito di verso Vinegia. » - An. Fior. : « Marcabò è uno luogo di là da Ravenna nel fine di Romagna, dove i Veneziani posono una bastia guerreggiando quelli di Ravenna. » Come si vede il nome di Marcabò non si spense per tutto il secolo decimoquarto.
   Marcello, lat. Marcelìus, dimin. da Marcuìus, Marcus, Nome di parecchi più o meno celebri cittadini di Roma, tra' quali si distinsero specialmente il distruttore di Siracusa ed il coetaneo e nemico di Giulio Cesare. Dante usa questo nome per antonom. nel signif. di Grande cittadino di segnalata bontà; Purg. vi, 125. Lan.: «¦ Marcello fu uno romano, lo quale era console al tempo delle briglie tra Cesare e Pompeo, e questo Marcello era molto partefice, e avea 1' animo sì pieno contra Cesare, che continuo si levava in consiglio a dire contra lui; e spingealo tanto lo suo appetito, che le più volte elli dicea contro ragione e giustizia. E però dice Fautore: non solo in Italia si trova tiranni, ma ogni villano doventa simile al detto Marcello in volere reggere e signoreggiare e tiranneggiare. » Così, quasi alla lettera, VOtt. - Petr. Dant.: « Dicendo, quod quilibet vilis est rusticus efficitur in dieta Italia, dummodo sit bene partificus, magnus, et ille probus romanus Marcellus, qui Gallos et Psenos equestri bello superavit. » - Cass. : « Romanus pro-bissimus qui in singulari bello devicit viridomarum gallorum du-cem hostem romanorum existentem. » - Faìso Bocc.: « Laltore dicie chelle citta sontutte piene ditiranni echegnuno diventa umetello overo marciello. questo mettello fu romano cittadino valente huomo efu altempo diciesare edipompeo effuconsolo egli euno chebbe nome lentulo ma questo metello fureo huomo etiranneggiava econsentiva che ciesare non fosse racciettato inroma. » - Benv. : « Hie, nota,