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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Marchese
   1201
   lector, quod poeta non loquitur hic de ilio Marcello famosissimo victore, qui circa finem primi belli punici occidit manu sua Virido-marum regem in Lombardia apucl Padum; deinde tempore secundi belli punici cepit florentissimam civitatem Syracusanorum in Sicilia, et frequentissime vicit Hannibalem, quia iste nihil facit ad proposi-tum: nec loquitur de Marcello egregio adolescentulo nepote Augusti, nec de aliquo alio Marcello cum multi fuerint, sed de Marcello ilio consule qui fuit audacissimus Pompeianus infestus semper Cesari, qui judicavit ipsum hostem.... Yult ergo poeta dicere tacite, quod sicut olim Marcellus ex magna affectione prsesumpsit et insurrexit contra Csesarem primum imperatorem, ita hodie, omnis castellanus et villanus prsesumit et insurgit contra imperatorem. »- Buti : « Questo Marcello, secondo che pone Lucano che dicesse Cesari, fu uno grande parlatore quando elli dice: Marcellusque loquax, et nomina vana Catones, nel primo libro; e massimamente perchè parlava contra lui.... E così dice 1' autore che facevano li omini d'Italia di vile condizione, che tutti si faceano grandi parlando male de la contraria parte, et entrando in parte. » - An. Fior.: « Alcuno hae Metello nel testo, et intendesi di quello Quinto Metello ch'era Camarlingo, et serrò la camera a Cesare, et opposesi a lui; ma rimossolo da quello luogo, Cesare rubò la camera di 4125 pesi d'oro et di vnij migliaja pesi d'ariento. Se hai Marcello, s'intende di quello Marcello, lo quale, ognora che il consiglio di Roma si ratinava, montava in su la ringhiera a parlare contro a Cesare. Et l'uno et l'altro di questi conta qui l'xiuttore, o puossi pigliare quale altri vuole, però che l'uno et l'altro fu contro a Cesare. » -Scrrav.: « Modo vult dicere auctor, sicut iste Marcellus semper ob-stetit Cesari, ita quilibet rusticus parcialis obsistit Cesari. »
   Marchese, prov. e spagn. marques, frane, marquis, basso latino marchio, dal got. marka, ted. ant. marcha; Titolo di signoria che acquistavasi per valore nelle armi, e che concedevasi in benemerenza di servigi prestati; il titolato governava un distretto sulla frontiera. 1. Il Marchese, seduttore della Ghisolabella, Inf. xvnr, 56, è Obizzo II da Este margravio di Ferrara (cfr. Ghisolabella, Obiz-zo). - 2. Guglielmo marchese da Monferrato, Purg. vii, 134. Conv. iv, 11, 92; cfr. Guglielmo III. - 3. Messer Marchese, da Forlì, famoso bevitore; Purg. xxiv, 31. - Lan.: « Questi fu uno cavaliere di Forlì, il quale fu molto corrotto nel bere. » - Ott. : « Questo ca valiere della più vile parte di questo vizio fu affondato, cioè nel bere. » - Petr. Dant.: « De Rigogliosis de Forlivio. » - Cass.: « De Orgogliosis de Forlivio. » - Falso Bocc. : « Messer marchese de-gliordalaffi fu gientile huomo e molto delvizio della ghola vizioso