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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Marco Lombardo
   gelista Conv. iv, 22, 111 e seg. De Mon. in, 9, 66. Il Vangelo di S. Marco è personificato nell' uno dei quattro animali nella gran processione del Paradiso terrestre; Purg. xxix, 91 e seg.
   Marco Lombardo, da Venezia, uomo di corte del sec. XIII, della cui vita poco, o propriamente nulla di positivo è noto ad onta delle molte novelle che di lui trattano. Probabilmente è quel medesimo Marco che predisse al conte Ugolino la sua sventura (Vill. vii, 121) e del quale si parla nel Novellino, nov. 46 (ed. Biagi, p. 221). È ricordato Purg. xvi, 42, 130. - Pan.: « Questo fu uno Marco da Vinegia, il quale fu uomo di corte, e quasi tutto ciò che guadagnava, dispensava in elemosine. » - Lo stesso ripete YOtt. -Petr. Dant. si contenta di chiamarlo « probissimum hominem cu-rialem. » - Cass.: « Homo de curia. » - Falso Bocc. : « Fu chostui un marco de calobandi (—di Ca' Lombardi ?) davinegia huomo buffone cioè uomo dicorte savio e (lassai mavizioso di questo vizio dei-lira. » - Benv. : « Fuit quidam miles curialis de nobili civitate Ve-netiarum, qui non more nebulonum modernorum vacabat rebus obscenis, sed honestis. Fuit enim vir nobilis animi, clarse virtutis, sed facilis irse et indignantis naturas. Àudivi autem nobilem indi-gnationem de homine isto, qualis reperitur in nobilibus ingeniis. Nam cum semel esset captus, et imposita sibi immensa tallia ultra posse, misit per nuntium suum ad dominum Rizardum de Camino, tunc dominum Tarvisii, rogans suppliciter, quod non permitteret eum mori in angustia carcerali. Qui misertus indignse sortis amici, statim scripsit multis dominis lombardis, in quorum curiis Marcus erat solitus conversari, quod deberent conferre redemptioni eius li-beraliter. Quo audito Marcus magnanimiter indignatus, remisit continuo nuntium ad dominum Rizardum, quod volebat potius mori in captivitate, quam esse servus tot et tantorum. Tunc dominus Ri-zardus pudore confusus, damnans vilitatem suam, solvit de propria pecunia summam, et liberavit Marcum.... Denominat se a gente, quia fuit de Lombardia inferiori, quse dicitur Marchia Tarvisana; vel die et melius, quod denominatus est Lombardus, quia fami-liariter conversabatur cum dominis Lombardi® tempore suo, inter quos tractabat sape concordias, paces, affinitates, et confcederatio-nes : aliquando etiam transibat Apenninum in Tusciam. » - Buti: « Questo Marco fu veneziano, chiamato Marco Duca, e fu omo molto saputo et ebbe molto le virtù politiche e fu cortesissimo, donando ai nobili poveri omini cioè, che lui guadagnava, e guadagnava molto : però eh' era omo di corte, e per la virtù sua era molto amato e donatoli molto dai signori; e come elli dava a chi avea bisogno, così prestava a chi lo richiedeva. Unde venendo a morte
   77. — Enciclopedia dantesca.