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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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(IV, 66; x, 95; xvnr, 4; xxi, 131; xxm, 74; xxvi, 54; xxxi, 47). Notisi: 1. Sinc. poet. Sferrò, per Menerò, Purg. vii, 47; merrenti per Ti meneremo, Meneremoti, Purg. xxxi, 109; merranno, per Meneranno, Vit. N. xix, 81.-2. Per trarre 1'un l'altro insieme; Inf. v, 78. Purg. xxx, 123. - 3. E per Condurre per forza; Inf. v, 32. Par. ìv, 66. - 4. Per Condurre, Trattare, Tramare; Inf. xxvii, 77- - 5. Per Agitare, Muovere, Commuovere, Dimenare e simili ; Inf. xxvi, 88. - 6. Per Mostrare la via, Lasciarla vedere ; Inf.
1, 18- - 7. Per Condursi, Contenersi, Diportarsi e simili; Conv. i,
2, 26, nel qual luogo Sapere se menare vale sapersi governare, condurre, ecc. - 8. Menare le braccia, per Combattere; Inf. xxxi, 96. - 9. Menare le gambe, per Dimenarle; Inf. xxxiv, 63. - 10. Menar gli occhi, per Volgerli da un luogo all' altro ; Par. xxxi, 47. -11. Menare stregghia, per Menare la striglia addosso al cavallo; Inf. xxix, 76. - 12. Menar le arti, per Esercitarle; Inf. xxvii, 77.
Mendace, dal lat. mendax, mendacis, Bugiardo, Falso, Menzognero. E per Cosa che non risponde in fatto alle sue promesse o all'aspettazione nostra; e la menzogna è in noi e non nelle cose; Par. xxvii, 53.
Mendicare, dal lat. mendicare, Chieder limosina per sostentarsi; Par. vi, 141.
Mendico, dal lat. mendicus: 1. Quegli che ò necessitato ad andare accattando, e limosinando per sostentarsi; Par. xvil, 90.-2. Fig. per Privo; Vit. N. vili, 42, nel qual luogo dlonisl (Anedd. ìv, 108): « Se voglio farti priva d'ogni grazia, cioè renderti odiosa e abominevole, non basta che la mia lingua s' affatichi a dirti villana, di pietà nemica, ecc., ma bisogna eh' io palesi 1' enorme fallo da te commesso col far morire quella donzella, non perchè la gente non sappia il misfatto tuo, chè ben lo sa, ma perchè s' adiri contro di te chiunque da qui innanzi sarà seguace d'Amore. » Cfr. Carducci, ap. D'Ancona, Vit. N., 2a ediz., p. 66 e seg. Stranamente Giul. : « Dante qui presuppone che la Morte, non ostante i vitupèri contro a lei gittati, voglia ancora mendicar grazia. E però il Poeta soggiugne, che gli conviene vituperarla, dicendo come il fallo di lei (per aver messo la crudele opera in sì gentil cuore) sia tor-toso (iniquo) sopra ogni torto, iniquissimo veramente. » Il presupposto che la Morte voglia mendicar grazia non è certo probabile.
Mene, precedendo a consonante Men, precedendo a vocale ed Il Men', Mi ne (cfr. Me); Inf. xvi, 12; xvil, 116; xix, 128. Purg. i, 90; xvi, 38, 54. Par. xvi, 6 e più sovente.