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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
Menimo -Mente
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Menimo, forma antica per Menomo, Minimo, Debolissimo; Vit. N. i, 15 var.
Meno, e precedendo a consonante Mcn, dal lat. minus, Àvv. di Comparazione, ed è opposto a. Più; e serve a denotare l'inferiorità d'una persona, e d' una cosa paragonata con un'altra, o con sè stessa, relativamente alla quantità, alla qualità, alla forza, ecc. Talora anche si giugne con altre particelle. Questa voce si trova centinaja di volte nelle opere volgari di Dante. Notisi: 1. Meno ha talora relazione e corrispondenza col Più; Purg. x, 136. - 2. Col Che, in senso di negazione quasi assoluta, si lega talvolta con nomi sostantivi; lnf. xxxi, 10. - 3. Venir meno, Svenirsi, Perder gli spiriti; lnf. v. 141. - 4. Venir meno, parlandosi di stirpe, per Estinguersi; Purg. xx, 53. - 5. Venir meno, per Mancare; Vit. N. vii, 4. - 6. Venir meno, per Non bastare a tanto, e simili; lnf. iv, 147; xxviii, 4. - 7. Più e meno, denota i varii gradi senza contrapposizione; Par. i, 3; vili, 20. - 8. Pi meno congiunto con Pertanto, per Ciò nondimeno, Ciò nulla ostante; Purg. xv, 100. - 9. Meno, usato come add.. per Minore; lnf. xxx, 142. Purg. vi, 90; x, 137. -10. Meno, Nome agg. comparativo, invariab. così nel genere come nel numero e talora usato coli' articolo in forza di sostant. Purg. vii, 78; xxix, 57. Par. xxvm, 65. - 11. In meno, detto di tempo, per In più breve tempo, Più lestamente; Purg. v, 40. - 12. Aver per meno, vale Stimar meno, Tenere da meno, Fare minore stima; Par. xxn, 137.
Menoinanza, da menomare, Il diminuire, Il rendere minore; Conv. iv, 8, 10.
Mensa, dal lat. mensa; Tavola apparecchiata sopra la quale si posano le vivande. 1. Nel signif. propr. Purg. xxv, 39. - 2. Fig. Purg. xiii, 27. Par. v, 37; xxiv, 5. Conv. i, 1, 39, 43, 51.
Mensola, dal lat. mensuìa, Membro d'architettura, specie di modiglione alto e poco largo che aggetta dalla fabbrica o muro in cui è impigliato per sostenere cornici, figure, erme, colonnette ecc. ed è eoronato da breve capitello, Purg. x, 131. Buti: « Questo vo-cabulo significa lo piumacciuolo o lo capitello o lo scedone o leoncello che si chiama, che sostiene qualche trave. »
Mente, dal lat. mens, mentis, La facoltà dell'anima, con la quale l'uomo intende e conosce. Talvolta si comprende in essa anche la facoltà di volere. Ticino: « La prima potenza dell'anima è la mente, il cui atto è la contemplazione perpetua della verità, la