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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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r intelletto, Intendere ; Par. x, 4. - 24. Mettere nella mente, per Persuadere un vero all' intelletto, e simili ; Par. iv, 94. - 25. Poi-mente, Por cura, Considerare ; Purg. in, 105; xxvi, 9. - Par. vili, 142. Conv. iv, 6,133. - 26. Porre mente, per Guardare attentamente; Purg. i, 22. Par. xxiv, 14. - 27. Recare alla mente altrui alcuno o checchessia, per Ricordarglielo, e sim. ; lnf. vi, 89. - 28. Recarsi a mente, per Ricordarsi, e sim. Dicesi e del pensiero ragionante e della memoria; lnf. xi, 86; xviii, 63. - 29. Recarsi a mente di alcuno, per Raccomandarsi a lui; Purg. vi, 6. - 30. Ridursi a mente, per Richiamarsi alla memoria, e sim.; Purg. xxm, 115. Par. xxiii, 51.
31. Riedere alla mente, per Offerirsi di nuovo alla memoria; Par. xxxiii, 60. - 32. Sigillare nella mente, fig. per Imprimere indelebilmente nella memoria; Par. xxiv, 143. - 33. Tirare fuori della mente, per Togliere dalla memoria, Far dimenticare; lnf. vi, 44. - 34. Toccare la mente, Del pensiero, nel quale il diletto eccita l'attenzione; Purg. 11,117.- 35. Tornar della mente, Riaversi dallo smarrimento de' sensi, sofferto per dolorosa impressione, per compassione degli altrui mali; lnf. vi, 1. - 36. Uscir di mente, Dimenticare; Purg. vili, 15. - 37. Volger la mente a checchessia, per Attendervi, Rivolgervi l'attenzione, il pensiero; Purg. xvii, 89. - 38. Sana mente, nè malata per turbamento organico o morale, passeggero o durevole, nè inferma per breve o lunga debolezza. Non è di sana mente, denota disgrazia o biasimo grave. Ma nel positivo può significare la piena lode di mente non solo non malata nè inferma, sibbene disposta a degnamente usare la propria sanità; Purg. vi, 36.
Mentire, dal lat. mentiri: 1. Dir menzogne, Non dire il vero; Par. iv, 95. - 2. Esser falso, Esser bugiardo, detto di cosa; lnf. xix, 54. - 3. Nel luogo Par. xxix, 100 il più dei codd. e delle ediz. legge ed altri, parecchi e mentre, alcuni pochi e mente, lezione adottata da Benv., Parenti, Ed. Pad., Ces., Viv., ecc., e che il Bl. afferma essere favorita dal contesto, ma che ciò nonostante è senza verun dubbio falsa. Imperocché: 1. Dopo di aver detto nel v. 97 un dice si aspetta naturalmente di udire cosa dicono altri. - 2. Se Dante avesse scritto e mente, egli avrebbe con ciò accusato di menzogna San Dionisio e San Tommaso, che affermano per 1' appunto lo stesso (cfr. Thom. Aq. Sum. th., p. ni, qu. xliv, art. 2), il che è assolutamente inammissibile. - 3. Dante non ripone tra le favole le diverse opinioni concernenti 1' oscurazione del Sole alla morte di Cristo; le ripone soltanto tra le cose da non discutersi in pergamo, lasciando dal canto suo la questione indecisa, appunto perchè la reputa inutile. Il concetto del Poeta è questo: Gli uni dicono che la Luna ritrocedette sei segni, per interporsi tra il Sole