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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Bleus - Mezzo
   cuno, ecc. Par. x, 59. - 6. Mettersi al niego, Prepararsi a dare la negativa di una cosa, di cui s'aspetti di essere pregato; Purg. xvil, 60. Cam.: « Così nel mio parlar voglio esser aspro, » v. 39. - 7. Mettersi innanzi ad alcuno, per Andargli innanzi a guida; Purg. xxvii, 46. -8. Mettersi più oltre, per Passare certi confini; Inf. xxvi, 109. -9. E per Passare le regole prescritte dall'arte e dalla convenienza; Purg. xxiv, 61, sul qual luogo cfr. Gradire 5. - 10. Metter co', per Metter capo, detto d'un fiume, vale Metter foce, Sboccare; Inf. xx, 76. -11. Mettere dentro, per Introdurre-, Inf. ni, 21. - 12. Mettere innanzi, per Mettere in tavola le vivande; Par. x, 25.-13. Mettere in oblìo, vale Scordarsi; Purg. x, 90. - 14. Mettere piede in un luogo, per Entrare in alcun luogo ; Inf. xiv, 73.
   Meus, lat. Mio; 0 sanguis meus, 0 sangue mio; Par. xv, 28.
   Mezzano, dal lat. medianus, Di mezzo, Che è nel mezzo; Purg xxix, 110.
   Mezzo, dal lat. mitis; nel neut. pi. sentesi la deriv. Mitia poma; agg. Aggiunto per lo più delle frutta, e significa Vicino all' infracidire. In forza di Sost. per simil. Belletta, Luogo molliccio; Inf. vii, 128.
   Mezzo, Sost. dal lat. medium, e Agg. dal lat. medius. a, um, Termine egualmente distante da' suoi estremi. E come Agg. dicesi di una delle due parti di un tutto tra loro eguali, o quasi eguali. Come Avv. vale Quasi, Alquanto, In parte. Parecchi usi di questa voce sono ambigui tra agg. e sost., tra sost. e avv., secondo che intendesi la locuz. e l'ellissi si compie. Come agg. e quindi come sost. ha due sensi : il punto dello spazio, ugualmente distante, o a un bel circa, da due punti; .e il numero che, raddoppiato, compone il tutto di cui si ragiona. Questo secondo senso è quasi fig., perchè riguarda il numero come uno spazio, del quale le due metà vengono a essere due parti uguali. - La voce Mezzo nei diversi suoi signi-cati è adoperata nella Div. Com. in 60 versi, nell'uno dei quali (Purg. xxix, 54) due volte, quindi in tutto 61 volta, cioè 23 volte neWInf., 21 nel Purg. e 17 nel Par. - Inf. i, 1; vii, 35; ix, 48; x, 134; xii, 70; xiv, 94; xvii, 83; xviii, 4, 26; xix, 9; xx, 67, 83; xxi, 56; xxii, 141; xxiv, 3; xxv, 52; xxx, 87; xxxi, 43, 62; xxxii, 73; xxxiv, 29, 41, 96. Purg. il, 57; ìv, 42, 79; vi, 143; vii, 72; vili, 33, 137; xii, 44; Xiv, 16; xv, 6, 7, 121; xviii, 76; xix, 20, 42 ; xxu, 131; xxiv, 148; xxvi, 28; xxix, 45, 54. Par. vii, 67, 70, 142; xiii, 101; xx, 37; xxi, 80; xxvii, 74, 81, 107, 117; xxix, 35; xxx,