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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   2116
   Vero
   Inf. xxx, 113. Purg. xiv, 57. - 2. Di cose, opposto a Falso, Finto, o sim.; Purg. iV, 13; xv, 116. Par. xvi, 124.-3. Più espressamente riferito alla parola, come manifestazione del vero. Vera, dicesi anco la Parola; ed è più che Verace. Questo denota la corrispondenza del suono al sentimento; quello, del sentimento e del concetto alla realità delle cose. Nella parola verace può essere una verità relativa; la vera è feconda di verità, Inf. il, 135.
   Vero, Sost., lat. veruni, Ciò che è, Verità. Anche come Sost. questa voce occorre assai di spesso nelle Opere di Dante; nella Div. Com. questo sost. occorre 61 volta: 10 volte nell'In/, (ii, 22; iv, 7; xii, 111; xvi, 78, 124; xxvi, 7; xxvn, 65; xxx, 80, 112, 114), 14 nel Purg. (ih, 117; iv, 96; v, 103; vi, 45, 138; vili, 19; x, 133; xii, 68; Xiv, 93; xvi, 23; xxm, 52; xxvi, 109, 121, 126) e 37 volte nel Par. (i, 127; li, 45, 125; ili, 27; iv, 60, 96, 114, 116, 125, 126, 131; v. 36; vili, 95, 112; x, 113, 138; Xiii, 51, 123; xiv, 12, 137; xv, 61; xvn, 54, 118; xxm, 58; xxiv, 100; xxv, 43; xxvi, 36, 37; xxviii, 2, 8, 87, 108, 136, 139; xxix, 40, 83; xxx, 78). Notiamo: 1. Vero, per Ciò che è vero in generale; Inf. xxx, 114. Purg. iv, 96; vili, 19; x, 133; xxvi, 121. Par. iv, 60; vai, 95; x, 113, ecc. - 2. Dire il vero, Parlare la verità; Inf. xxx, 112. Purg. vi, 138; xxm, 52. Par. xiv, 137. - 3. Vero è; È ben vero che, e sim.; sono maniere che si usano come per temperare il detto innanzi; ed hanno forza avversativa; Inf. iv, 7. Par. i, 127. - 4. Dio è detto il Vero per eccellenza; Par. ìv, 125, ed anche II primo Vero; Par. iv, 96. -5. Il Ver primo che Vuom crede indica le idee innate dall'uomo, ossia: quelle nozioni che abbiamo dalla stessa natura, senza averle mai imparate nè da altri nè per noi, chiamate da Aristotile prin-cipii di dimostrazione, da altri notizie comuni, assiomi, apodittici, ecc. Par. n, 45; cfr. Aristot., Analyt. post, i, 1, 2, 3, 14, 27, 33; il, 3, ecc. - Thom. Aq., Sum. th., P. i, qu. n, art. 1: «Illa nobis dicuntur per se nota quorum cognitio nobis naturaliter inest; sicut patet de primis principiis.... Contingit aliquid esse per se notum dupliciter. Uno modo secundum se, et non quoad nos, alio modo secundum se, et quoad nos. Ex hoc enim aliqua propositio est per se nota, quod prsedicatum includitur in ratione subjecti, ut: Homo est animai; nam animai est de ratione hominis. Si igitur notum sit omnibus de predicato, et de subjecto quid sit, propositio illa erit omnibus per se nota; sicut patet in primis demonstratio-num principiis, quorum termina sunt qusedam communia, quse nul-lus ignorat, ut ens, et non ens, totum et pars, et similia. » Vedi pure ibid. P. II 2X, qu. i, art. 1 dove l'Aquinate esamina utrum objectum fidei sit veritas prima.