Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z', Giovanni Andrea Scartazzini
Pagina (950/1033) Pagina
Pagina (950/1033)
Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
2118
Veronese • Veronica
fugio. Xarra il Gazzata, come avevano tutti questi al palazzo del signore quartieri forniti e distinti, con addobbi ed imprese adatte ad ognuno, trionfi per li guerrieri, i sacri boschi delle muse per i poeti, Mercurio per gli artefici, il paradiso per li predicatori, la fortuna per gli esuli. A tutti era imbandito, ed erano or gli uni or gli altri invitati al desco del signore, più sovente che gli altri Guido dal Castello, e Dante il quale nel Paradiso lo chiama il Gran Lombardo. Cane Grande però non fu scevro da colpe, ed era talmente desideroso di guerra che proibì ai suoi sudditi di gridar pace. - Al tempo di questo valoroso principe, Verona signoreggiava nel bacino dell'Adige da Avio borgo del Tirolo, al territorio Attico di Rovigo ; e fra l'Adige e la Piave sopra Vicenza, Padova e Treviso. »
Veronese, lat. Veronensis, Di Verona ; Inf. xx, 68. Vulg. El. i, 9, 80; i, 14, 19.
Veronica, dal lat. vera e dal gr. siv.wv, vera icori, cioè vera immagine. Così suol chiamarsi il santo Sudario che si conserva nella basilica di San Pietro a Roma. Secondo la leggenda una donna di Gerusalemme, la qual si trovava tra quelle che seguivano Cristo nella dolorosa sua andata al Calvario (Evang. Lue. xxiii, 27), mossa da compassione gli porse il suo velo per asciugarsi il sudore ed il sangue e Cristo vi lasciò impresso il proprio ritratto. Secondo gli uni questa donna, di nome Veronica, o Berenice, era colei che, già da dodici anni inferma di flusso di sangue si accostò a Cristo, toccò il lembo della sua vesta e fu subito guarita (Evang. Matt. ix, 20 e seg. Marc, v, 25 e seg.). Altri la dicono di sangue reale, figliuola di Salome figliastra di Erode il Grande; secondo altri Veronica era 1' amante di un certo Amatore, « famulus S. Virginis Marise et Joseph!, et Domini bajulus ac nutricius. » Cfr. Gretser, Syntagma de imaginibus non manu factis, Ingolst., 1622. Joh. Jac. Chif-flet, De linteis Christi sepulchralibus servatis crisis hisiorica, Antverp., 1624. Js. Beausobre, Des images de main divine (Biblio-thèque Germanique), tom. xvm, 10. Tillehont, Mémoires pour servir a l'histoire ecclésiastique des six premiers siècles, voi. i, Par., 1693, p. 471 e seg. Acta Sanct. Febr. i, 449 e seg. Garrucci, Stor. dell'arte crist., voi. in, Roma, 1S73, tav. 106 e seg. Heaphy, The likeness of Crist., Lond., 1880. La Veronica è nominata Par. xxxi, 104; cfr. Vit. N. xli, 1 e seg.: « In quel tempo che molta gente andava (va) per vedere quella immagine benedetta, la quale Gesù Cristo lasciò a noi per esempio della sua bellissima figura, la quale vede la mia donna gloriosamente. »