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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
Yerrucchio ¦ Terso
2119
Verrucchio, Nome di un forte castello posto alla destra del Marecchia non lungi da Rimini, il quale fu donato dai Riminesi a Malatesta il Vecchio, onde i suoi discendenti furono poi chiamati da Verrucchio. Inf. xxvii, 46.
Versare, lat. versare. 1. Fare uscir fuori quello che è dentro a vaso o altro recipiente ; rovesciandolo, o facendolo traboccare, o spargendolo; Purg. xxviii, 126; xxix, 40.-2. Fig. per Cangiare, Mutare ; Cam. : « Tre donne intorno al cor mi son venute, » v. 78.
Versificante, Part. pres. di Versificare, lat. versificans, versi ficantis, Che versifica o compone versi Vulg. Eh n, 1, 10, 23, 53, 68; n, 2, 1.
Versificare, lat. versificare, Compor versi; Vulg. Eh n, 1, 12, 19, 55; il, 3, 16; il, 4, 11.
Versificatore, lat. versificator, Chi o Che versifica, o compone versi; Vulg. Eh il, 1, 15, 18, 23, 53, 68.
Verso, Sost., lat. versus, Membro di scrittura poetica, compreso sotto certa misura di piedi, e sillabe ritmiche (Tom. : «Non direi che Verso venga da Vertere, nel senso di Voltare da capo, ricominciando nello scrivere una nuova misura di suoni uguale o simile : ma sì dal volgere che fa la lingua e la voce essi suoni; come Articolare da Artus, applicato appunto alla voce e alla lingua. Questo per la nobiltà della origine ; chè non si vegga nel verso la mano dello scrivano, le dita del copista brutte d'inchiostro »). 1. Nel signif, propr. ed anche per Strofa; Inf. ix, 63; xx, 1; xxvi, 82. Purg. xxvi, 118; xxix, 42. Par. xvm, 87; xxxiii, 74. Conv. li, 10, i; in, 1, 75, 76, 80. Vulg. Eh n, 10, 29; il, 11, 6 e seg.; li, 12, 21, 43, 66, 67; il, 13, 60. - 2. Per Versetto, onde A verso a verso per Un versetto dopo l'altro; Purg. v, 24. - 3. E per Poesia in gen.; Inf. xxxii, 10. - 4. Di voce lamentevole, per Accenti di dolore sempre ripetuti; Inf. xvi, 20.
Verso, e accordatamente Vèr, lat. versus, Preposizione che denota vicinanza alquanto indeterminata, o indirizzamento a qualche parte; e si unisce direttamente col suo termine, ovvero mediante la particella Di. La seconda forma non è ormai che della poesia. Questa prep. occorre nelle Opere di Dante quasi in ogni pagina, onde basta in questo luogo notare alcune particolarità. 1. Col Di piglia anche forza di avverbio di moto da luogo; Inf. xix, 83. - 2. Più in genere accenna il termine a cui una cosa o