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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Vicenza, Vincenza
   Enrico VII e Padova per opera dello stesso Mussato. Ma poiché l'Imperatore, involto nelle guerre di Toscana, più non incuteva timore alle città Lombarde ed alla Marca Trevigiana, il suo principale campione in questa contrada, Cane della Scala provocava di nuovo i Padovani con ostili apparecchi. Nel 1311 Cane aveva diviso col fratello Alboino il governo di Verona, ma un anno circa prima della morte di Enrico VII morì pure Alboino; quindi Cane, più non trovandosi inceppato e contrariato ne' suoi vasti disegni dal fratello, lasciò libero il corso all'indole sua irrequieta ed audace. E perchè aveva con tutte le sue forze aiutato Enrico, ne chiese ed ebbe in ricompensa il governo di Vicenza col titolo di vicario imperiale. I padovani avendo ragione di temere che questi in virtù del suo titolo non si proponesse di far valere a danno della loro città que' medesimi diritti eh' egli esercitava sopra Vicenza, più non ascoltando che l'impazienza e lo sdegno, armarono le loro milizie ed assoldarono mercenari per muovergli apertamente la guerra. Ai Padovani si unì una parte della nobiltà di Vicenza per essere stata esiliata, e privata dei beni da Cane, per una congiura fatta contro di lui. Il luogo dove si veniva più frequentemente a battaglia, era quello in cui il Bacchiglione, fiume che scorre il Vicentino, si divide in due rami, uno de' quali volgendosi ad ostro-ponente, bagna la campagna d'Este, e 1' altro, ad ostro-levante, quella di Padova. L'abbondanza delle acque raddoppia la fertilità di quelle ricche campagne, ed il possesso del fiume per far scendere minore o maggiore quantità d' acqua dall' una parte o dall'altra, era della più alta importanza tanto pei Vicentini che pei Padovani ; per cui nei frequenti conflitti furono rovesciati e rialzati più volte gli argini fabbricati a questo uopo. In queste zuffe i Padovani avevano il vantaggio del numero e della ricchezza, ma Cane, la di cui oste consisteva quasi esclusivamente di mercenari, avvezzi fin dalla fanciullezza al mestiere delle armi, vinceva i Padovani dal lato della disciplina e dell'arte militare. Neil'anno 1314, i Padovani sotto la condotta del loro podestà Ponzino Ponzoni, cremonese, assaltarono la città di Vicenza. Cane della Scala erasene allora allontanato per soccorrere a Matteo Visconti. Il primo di settembre, all'ora de'vespri, Ponzino alla testa dell'oste Padovana e d'un ragguardevole numero di mercenari sotto gli ordini immediati di Vanni Scornazzano, e con mille cinquecento carri destinati a trasportar bagaglie ed armi dell'infanteria gravemente armata, prese la strada che da Padova conduce diritta a Vicenza. In sul far del giorno l'oste Padovana giunse innanzi alle mura del sobborgo di San Pietro di Vicenza, senza che le sue mosse fossero state annunziate da verun esploratore: le guardie delle porte erano