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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Tigna-Villa 2135
   eli altri alberi legati insieme secondo le commodità dei paesi, e le vanno leggermente fregando sopra la massa, o come dicono Vaiata, e separandoli dal grano. E questa vigliatura ridotta insieme in un monte alla fine della battitura si ribatte, e quel che se ne cava si chiama il grano del vignuolo. E son ques.te cose piane e note a tutti, e le voci allora e ora e sempre usitatìssime. » Cfr. Borgiiini, Studi, 244 nt.
   Vigna, lat. vinea, Campo coltivato a viti, piantate per ordine, a poca distanza, e Le viti stesse così disposte. 1. Signif. propr. Inf. xxix, 131. - 2. Senso religioso La mistica vigna, La vigna del Signore, e sim., La Chiesa; Par. xii. 86; xviii, 132.
   Vigna, Pier della, o Pier delle Vigne, cfr. Pier, § 8.
   Vignaio, lat. vinitor, Custode e Lavatore della vigna. In loc. fig. per II pastore della Chiesa; Par. xii, 87.
   Vignuolo, Viticcio, cioè Quel filetto, per lo più ravvolto a spira, che nasce dal tralcio delle viti, per mezzo del quale esse si reggono a ciò che trovano intorno : e anche quel Rimessiticcio che fa la vite dal piè del tronco. I Vignuoli sono un vero paiupano, ma non venuto a bene, e provvidamente trasformato in una sorte di mano, con cui la vite si appiglia e si attiene ad un sostegno. Conv. ìv, 24, 80.
   Vigore, lat. vigor, vigoris, Robustezza, Eorza; e propriam. Quella forza interna, che mantiene in vita e prosperosi i vegetabili e gli animali. In signif. propr. e fig. Purg. ix, 48; xvil, 96; xxx, 120. Conv. ìv, 15, 68.
   Vile, lat. vilis, Che non ha coraggio, Timido, Pauroso. Che non è degno di stima, Che non ha nessun pregio, o ben poco. Dante definisce Conv. ìv, 7, 39: « Vile, cioè Non gentile; » Purg. xn, 62; xm, 58. Par. vili, 132; xxn, 135; XXVII, 60. Vit. N. xix, 23. Cam.: « Le dolci rime d'Amor, ch'io solia, » v. 51, 56, 61, 62. Conv. ìv, 7, 61, 62, 66, 68; IV, 11, 2, 6, 8, 13, 14, e sovente nelle Opp. min. Detto della nascita, per Ignobile; Conv. IY, 11, 56; ìv, 15, 9, 25, ecc. -E detto di cose, per Di poco pregio, Di poco conto; Conv. ìv, 12, 87, ecc. - Tenere a vile, Non fare stima, Non tenere in nessun conto, Dispregiare; Conv. i, 1, 20.
   Viiipensione, da vilipendere, e questo dal lat. vilipendere, Lo sprezzare, Il non fare stima, Il tenere a vile; Conv. ìv, 1, 43.
   Villa, lat. villa, Propr. Possessione di terreni, con casa da abitarvi i padroni. 1. Per Campagna, contrapposto alla Città, Contado;