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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2188 Yincislao
   tudiue. scilicet. metipsam respectu pulcritudinis quam habebat dum vivebat quam vincere hic alias dominas. » - Benv.: « Sententialiter vult dicere quod Beatrix nunc ostendit magis excellere se ipsam in pulcritudine antiqua, quam excelleret alias dominas dum viveret in mundo: quanto ergo in vita excellebat pulcritudinem cseterarum, tanto nunc excedebat pulcritudinem illam antiquam. Construe ergo sic : illa Beatrix, pareami vincer più se stessa antica, cum olim erat in mundo, che vincer l'altre qui, in mundo isto, quandi' ella ci era, idest, erat bic in vita. » - Buti: « Quand'ella era giovana nel mondo mi parea vincere tutte l'altre donne in bellezza; ed ora, antica, mi parea più vincere sè giovana in bellezza. » - Land.: « La sentenzia è, che Beatrice in quella seconda età, la quale chiama antica, vinceva di bellezza sè medesima, quando era nella prima età, più che in quella prima età essa non vincea l'altre.» - Veli.: « Chiama Beatrice antica, essendo ella allora di là in spirito, rispetto a quello ch'era di lei, quando ella vincea di qua in carne. Adunque dice, che li pareva, che allora eli' ella era antica, e di là in spirito, vincesse più sè stessa, quando era di qua in carne, ch'ella, quando era di qua non vinceva di bellezza, come vuol inferire, l'altre donne. Et in sentenzia, ch'ella avanzava allora, ch'era di là più in bellezza sè stessa quando era di qua, ch'ella di qua, quando la c' era, non avanzava 1' altre donne. » - Pare che nessuno degli antichi commentatori abbia pur conosciuto la lez. Verde. - 8. Vincer la prova, la pugna, Restar superiore, Sgarar 1' avversario ; Inf. viti, 122; ix, 7.-9. Vincere la vista, Superare l'acume della vista; Purg. iv, 40, dove vuol dire che la sommità del monte era tanto alta, che l'occhio non arrivava a discernerla. - 10. Vincere il volto, per Far abbassare il viso; Par. xxv, 27, nel qual luogo molti intendono: Vinceva la mia facultà visiva, Mi abbagliava la vista. Ma Dante non usò mai Volto per Vista. - 11. Nel luogo Inf. iv, 69 Vincìa deriva secondo i più da Vincere, è forma arcaica per Vincea o Vinceva, e vale Superava e fugava le tenebre infernali in quella parte. Altri vuole invece che il Vincìa in questo luogo sia adoperato non al senso di superare, ma a quello di avvincere, di cingere, di circondare, corrispondentemente cioè al Latino vincio vincis, non al vinco, is. Tutti gli antichi, sino al Lomb. stanno per la prima interpretazione, nè vi sono ragioni sufficienti da scostarsene. Cfr. Blaxc, Versuch, i, 45 e seg.
   Vincislao, Venceslao IV, detto il Pio o il Buono, figlio di Ottocaro II, nato nel 1270. Successe nel 1278 a suo padre nel regno di Boemia, sotto la tutela di Gregorio Drasizio, comandante di Praga, e di Otto, marchese di Brandemburgo. Nel 1300