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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   perchè Virgilio era poeta, e il suo poeta, ed il poeta dell'impero e di quei che morirono per quell'umile Italia, ed era colui per il quale mostrò ciò che potea la lingua Nostra, perciò Dante, poeta italiano, accettò Virgilio come simbolo dell' autorità imperiale, quindi come tipo della ragione umana, anziché preferire Aristotile, nonostante che anche questi fosse maestro di color che sanno e somma autorità per lui. - E Virgilio è guida a Dante per esortazione di Beatrice, che è l'altra guida; e tra le due guide non c' è opposizione, ma accordo e intelligenza e subordinazione dell' uno all' altra (cfr. Inf. il, 70. Purg. xviii, 46 segg., ecc.). - Così quel mar di tutto il senno, quale già il medio evo l'aveva fatto, quel savio gentil che tutto seppe, colui che onorava ogni scienza ed arte, rappresentava il supremo sforzo della ragione naturale, che senza essere la fede, era alle porte di questa. È bensì vero che molte cose, troppo specificamente cristiane e locali, Virgilio nell'Inferno le sa soltanto per averle apprese, come ogni altro morto, dopo la morte. Tuttavia, la sua vita oltramondana non ha alcuna contradizione con la sua vita terrena, bensì ha continuità con essa; e la sua veggenza di ombra armonizza perfettamente con la sua sapienza di uomo. Non solo delle volute scostumatezze che per colpa delle Bucoliche furono ascritte a Virgilio, o della sua magia attribuitagli dalla leggenda popolare napoletana (se avesse creduto alla quale, Dante avrebbe dovuto porre Virgilio nell' Inferno assieme a Asdente, ecc.!), ma anche di qualche principio epicureo attribuito non senza ragione a Virgilio, Dante non sa o non vuol saper nulla. D' altronde per Dante 1' epicureismo (confr. Inf. x) non era che la negazione dell' immortalità dell' anima, ed una tal negazione a nessuno sarebbe stato tanto assurdo 1' ascriverla, quanto a Virgilio, cantore del regno dei morti. E certamente anche per questa sua ultima qualità fu egli prescelto da Dante a guida nel viaggio di oltretomba. »
   Il significato allegorico di Virgilio nella Div. Covivi, risulta chiaramente dall'ufficio che ivi egli esercita. Questo suo ufficio si è di guidare il Poeta sino al Paradiso terrestre, dove appare Beatrice che di là lo guida sino all'Empireo. Questo è accuratamente secondo il sistema di Dante Mon. in, 15, 30 e seg.: « Duos Fines providentia iIla inenarrabilis homini proposuit intendendos, bea-titudinem scilicet hujus vita, qua3 in operatione propri® virtutis consistit, et per terrestrem Paradisum figuratur; et beatitudinem vita (eterna, quse consistit in fruitione divini aspectus, ad quam propria virtus ascendere non potest, nisi lumino divino adjuta; qua per Paradisum coelestem intelligi datur. Ad lias quidem beatitu-dines, velut ad diversas conclusiones, per diversa media venire opor-
   136. — Enciclopedia dantesca.