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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   quando Arrigo VII venne in Italia. Corteggiatolo in Asti, lo seguì in Milano, dove con proditorio strattagemma riuscì ad espellere i Tor-riani dalla città e a farsi dall'imperatore dar grado di vicario imperiale. Da quel giorno in poi la guerra fu la sua vita, e colla forza dell' armi aggiunse ai suoi stati molte città. Proseguendo a combattere contro i guelfi, il papa spedì un legato contro di lui, munito della plenipotenza delle armi spirituali; il quale con gran solennità pubblicò la scomunica contro il Visconti e contro i suoi stati. L'agitazione che questo fatto destò nelle popolazioni avvilì Matteo, e lo decise a concludere una pace vergognosa e adjibdi-care vilmente al potere in favore di Galeazzo suo figlio. - Questi perdè ad una ad una tutte le fatte conquiste, e fu sul punto di perdere anche Milano. Ricorse allora a Federico il Bavaro, e coi soccorsi ch'ebbe da lui riprese il disopra e tornò in possesso di alcune delle perdute città; ma temendo anch'egli della scomunica, appena lo potè fare con decoro, trattò di pace col papa. I fratelli che lo insidiavano per spodestarlo, lo accusarono al Bavaro di tradimento, e nel tempo istesso lo invitarono a venire in Italia per ristorarvi le cose dei ghibellini. Venne infatti a Milano e fu da Galeazzo generosamente ospitato; ma abusando della di lui cortesia
   10 fece fraudolentemente arrestare e racchiudere nelle carceri di Monza. Liberato dopo qualche tempo a preghiera di Castruccio, corse in Toscana per aiutare nelle sue imprese il benefattore; ma ammalatosi mentre assisteva all'assedio di Pistoia, morì in Pescia nel 1828. - Dopo di lui altri nove della casa Visconti regnarono in Lombardia, e grande sovra gli altri fu quel Giovan Galeazzo che ebbe il magnanimo pensiero di tutta riunire sotto il suo scettro l'Italia, concetto che la morte, sopraggiuntagli in età non matura, gì' impedì di condurre a compimento. »
   Visconti di Pisa, Nobile famiglia, alla quale apparteneva
   11 « Giudice Nin gentil, » del quale parla Dante Purg. vili, 53, 109, ecc. Cfr. Nino Visconti. - Lord Vernon, Inf. voi. ii, p. G03 e seg.: « Asseriscono i genealogisti che questa casa tragga la origine da un barone tedesco venuto in Italia con Ottone imperatore alla fine del secolo X; solito mal vezzo di fare straniere le derivazioni delle grandi nostre famiglie, quasi che fosse un disonore 1' avere avuto vita in Italia. Le venne il cognome dal grado che tenne nella sua patria, perchè i più antichi progenitori erano i Vice-Conti imperiali di Pisa, come i Gherardeschi n'erano i Conti. -La genealogia rimonta alla metà del secolo X. Più antico di tutti è quell' Ubaldo, che militando contro i Saracini della Calabria nel 1005, fu col suo valore causa principalissima della espugna-