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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Visconti di Pisa
   2151
   zione di Peggio; e a lui, tacendo di altri minori, succede Ugo console della città nel 1088, il quale guidando in quell'anno nei mari d'Affrica una flotta pisana, prese molte città e impose ai maomettani una pace umiliante. Ildebrando fu mandato ambasciatore ad Arrigo IV imperatore per chiedergli beni e privilegj per la chiesa maggiore della città che stavasi allora edificando; e poi sedendo console nel 1099, guidò le schiere pisane in Palestina, e si fece gran nome alla presa di Cesarea. Un altro Ugo fece opere stupende di valore alle Baleari nel 1116; un Pietro cardinale di Santa Chiesa ebbe gran potere in Corte di Pioma, intorno a quel tempo; un Gherardo vinse i Genovesi in più scontri nel 1122, poi quando fu console, nel 1127, trattò di pace cogli Amalfitani. Pietro Visconti ebbe tal fama di valore che, eletto a combattere il Comune di Genova, nel 1165, bastò il solo suo nome per costringere il nemico a fortificarsi nel porto; Sigerio d'Ildebrando ottenne vittoria contro i Lucchesi nel 1171. Celebre fu Bulgarino che, essendo console nel 1181, fu mandato in Sardegna per tornare a dovere Ugone suo consorto che faceva guerra ai giudici di Cagliari. - Ubaldo Visconti fu potente su tutti gli altri di sua casa nei giorni suoi, e di tal forza e valore, che (a quanto dice il Landino) egli con Scarpetta Ubaldini e col marchese di Monferrato ebbero l'ardire di azzuffarsi con 100 cavalieri tedeschi scelti da Arrigo VI, e la fortuna di trionfarne. Fu poi Potestà dei Pisani per tre anni, dal 1213 al 1216; e nel 1225 fu alla patria cagione di gravi sventure per la guerra civile che promosse contro l'emula casa dei Conti di Donoratico. Giovanni figlio di Ubaldo cominciò a farsi nome nei perturbamenti civili, poi combattendo in Sardegna; per cui i Pisani intesero di compensarlo del suo valore assegnandogli in quell'isola il giudicato di Gallura con molte terre. Per questo stato e per le molte castella che possedeva nel contado Pisano, era potente oltremodo; e in Pisa veniva considerato qual capo della fazione dei guelfi. Tutto credendo a sè lecito, fece uccidere nel 1271 Oddone Gualfreducci suo nemico; poi combattè e vinse le schiere del Potestà mandate alla sua casa per arrestare i sicari. Nè questo solo, ma si fece reo di nuovi delitti. Allora il Comune, tentando di farlo uscire dalla città, gli mosse guerra in Sardegna; egli vinto si rivolse a Carlo d'Anjou, e fatta alleanza con lui ed avutone non poche milizie, venne ad infestare il contado Pisano. Avea già occupato Montopoli allorché venne a morte nel 1275; ma gli spiriti irrequieti di lui eransi trasfusi in Ugolino detto Nino, venutogli da una figlia del conte Ugolino della Gherardesca. - Nino che già avea fatto parlare di sè alla battaglia della Meloria, ambizioso di alto stato, mosse guerra all'avo quando lo vide elevato al dominio