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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Yita Nuova
   cio: « Egli primieramente, duranti ancora le lagrime della morte della sua Beatrice, quasi nel suo ventesimosesto anno compose in uno volumetto, il quale egli intitolò Vita Nuova, certe operette, siccome sonetti e canzoni, in diversi tempi davanti in rima fatta da lui, meravigliosamente belle; di sopra da ciascuna partitamente e ordinatamente scrivendo le cagioni che a quelle fare l'avevano mosso, e di dietro ponendo le divisioni delle precedenti opere. » Quasi nel suo ventesimosesto anno era Dante nei primi mesi del 1291. La data del Boccaccio si accorda adunque mirabilmente con quella che abbiamo dallo stesso Poeta. - 3. Ma gli ultimi capitoli della Vita Nuova parlano di avvenimenti posteriori. Il capitolo 35 ricorda un fatto avvenuto il 19 giugno 1291; i capitoli seguenti parlano di fatti avvenuti alquanto tempo dopo : la donna gentile apparve al Poeta alcun tempo dopo l'anniversario della morte di Beatrice, dunque nell'autunno del 1291; l'episodio di quella pietosa consolatrice sembra essere durato qualche mese ed anche i capitoli 40-43 della Vita Nuova non abbracciano certamente un tempo più breve, onde arriviamo per il compimento del libro alla fine del 1292 od alla prima metà del 1293. Da queste date risulta che la Vita Nuova fu composta tra il 1291 e 1293. Alcuni invece si avvisano che la Vita Nuova fosse terminata, o magari dettata soltanto nel 1300, contraddicendo così non pure al boccaccio, ma anche all'affermazione positiva e precisa di Dante stesso. Gli argomenti sui quali si fondano sono: 1. Nel capitolo 41 si allude ai pellegrinaggi nell'anno del giubileo; dunque questo capitolo non fu scritto prima del 1300. Ma è oramai dimostrato che il capitolo invocato allude ai soliti annui pellegrinaggi, non già al giubileo del 1300, onde l'argomento non ha più verun'valore. - 2. La visione finale della Vita Nuova è identica colla visione dalla quale prende le mosse il Poema sacro, e qui il Poeta la pone nell'anno 1300; dunque non prima di quell'anno fu dettato l'ultimo capitolo della Vita Nuova. Ma la pretesa identità non è che un sogno. In conseguenza dell'una visione Dante si propone di non parlare per intanto più di Beatrice, ed in conseguenza dell'altra egli la divinizza e ne parla tanto tanto. Dove è dunque l'identità? La visione finale della Vita Nuova è una di quelle sanazioni impetrate al Poeta da Beatrice, le quali non produssero effetto durevole (Purg. xxx, 133 e seg.). Naturalmente le Poesie raccolte nella Vita Nuova sono di data anteriore; il primo Sonetto per es. fu composto nel 1283, quando Dante si trovava nell'età di 18 anni. Cfr. Fornaciari, Studi su Dante, Mil. 1883, p. 154 e seg. - Pio Rajna, Per la data della « Vita Nuova » e non per essa soltanto, nel Giom. stor. della lett. ital., voi. vi, 1885, p. 113-156.