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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Voltare- Tolto
   al punto della rota, » v. 38.-4. A quei giuochi che si fanno co'dadi, Volta, si disse per Tratto, Tiro, Il rivoltarsi di essi dadi; Purg. vi, 3.
   - 5. Bar volta, detto di via, luogo, che muta direzione, o, come dicesi comunem., che svolta; Purg. xxix, 11. - 6. Dar volta a uno, o a un luogo, Volgersi verso quello, Incamminarsi; Purg. v, 41.
   - 7. Dar volta, ass.; Svoltare, Piegare il cammino da altra parte; Purg. xxiv, 140. - 8. Tornare in volta, Tornare indietro, Volgere le spalle; Inf. IX, 2.-9. E perchè il volgersi dei corpi è misura del tempo, e l'idea di tempo si associa con quella di numero, perciò Volta vale anche Motto o Atto, che, contato, serve a computare le quantità. In lingua aulica: Fiata. Usasi anche a modo d'avv. con aggiunto, come: Rare volte, Spesse volte, e sim. Conv. ni, 3, 40. Purg. xn, 19. Par. xiv, 31. - 10. A questa volta, lo stesso che Questa volta; Inf. vili, 20. - 11. Di numero grande, ma sempre indeterminato; Par. ìv, 78. - 12. Il sost. Volta non espresso, ma sottinteso, Purg. xxxi, 61.
   Voltare, lat. volutare, Lo stesso, ma più coin., che Volgere, del quale nell'origine è frequentativo di Volgere e dice, d'ordinario, movimento men delicato; Inf. v, 33; Vii, 29. Purg. v, 128; xxii, 42. E per Rotolare, Voltolare; Inf. vii, 27.
   Volto, lat. vultus, Viso, Eaccia, Aspetto. Tom., Diz. Sin., 1601: « Faccia è la figura del viso, la superficie della parte anteriore del capo, che riman la medesima sempre. Volto è l'atto, l'abito della faccia; atto che varia secondo lo stato del corpo, dell'animo. Diremo: faccia brutta, grossolana, larga, e simile; e: volto allegro, ingrognato. Diremo bene: faccia allegra, in quanto è la significazione esteriore dello stato interiore dell'animo, ma significazione meno mutabile di quel che possa essere il volto. Non: largo volto, nè: volto grossolano. Bel volto, sì, in quanto la bellezza è tutt'insieme e spirituale e corporea; viene e dalle forme e dalla espressione del viso. Cicerone: Recordamini faciem, atque illos ejus fictos simulatosque vultus. Il plurale dice il mutare del volto. E notisi che questo plurale e l'altro di ora rammentano il modo ebraico, che fa sempre faccie plurale, quasi per indicare che in tutte le cose ciascuno de' lati può essere riguardato in più rispetti. - Volto, specialmente dell'uomo; faccia, del lato che primo e più diretto a noi presenti un oggetto qualsiasi. Tacito: Non tit homimun vultus ita locorum facies, mutantur. D'uomo, faccia indica talvolta franchezza, audacia. In questo di Cicerone : In facie vultuque vecor-dia inerat, può intendersi facies dei lineamenti, vultus degli atti del viso. »