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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
X-Zaffiro, Zaflro
2183
X
X, lettera consonante che nella nostra lingua non ha luogo, perchè ci serviamo in quel cambio di due SS, come Alexander, Alessandro ; e alle volte d'una S, come Exemplum, Esemplo, benché molte volte si trovi scritto anche Essemplo. Non può dunque alla nostra lingua servire, se non se forse per proferire que' pochi nomi forestieri che cominciano da cotal lettera, come Xanto, per isfug-gire l'equivoco della parola Santo, o veramente per iscrivere alcune parole latine usate da' nostri autori, come Exabrupto, Exproposito, Exprofesso. Vulg. El. n, 7, 32.
Xerses, cfr. Serse.
Y
Ydioma, lo stesso che Idioma; Vulg. El. i, 4, 5; I, 6, 1, 4, 44; i, 7, 43, 46; I, 8, 16, 22, 27, 31; I, 9, 4, 6.
Ydromele, lat. hydromel, dal gr. uSpójjisXc, Bevanda compo sta d'acqua e di miele, fermentati insieme, spesso aggraziata con qualche aroma. E vale anche Bevanda composta di acqua e di mele, per lo più cotogne, o di dolce qualità, cotte e fermentate insieme con essa, conforme al significato del lat. hydromelum, che è dal gr. OSpójayjXov ; Vulg. El. i, 1, 13.
z
Z, Ultima lettera dell' alfabeto italiano, composta delle articolazioni Ds e Ts, e perciò lettera doppia, com'era doppia ai Greci e ai Latini, i quali ultimi non la usavano che nelle parole derivate dal greco. Vulg. El. i, 13, 38, 40; il, 7, 32.
Zabi, Voce senza significato, usata da Nembrotto nel bestiale suo ruggito; Inf. xxxi, 67. Cfr. Rafel.
Zaffiro, ZIafiro, lat. Sapphirus, dal gr. ooÓTtqjsipoc,. Pietra preziosa, che alle volte è di color porporino, ed alle volte di co-