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circostanza dunque non è una prova della subbiettività dell'apparizione?
Nel caso terribile narrato ad Owen dalla signora S. C. Hall, testimone dei fatti più salienti, noi vediamo che l'uomo frequentato dagli spiriti non avea potuto tenere a lungo il suo cane ; cominciati i fenomeni, non ci fu modo di farlo rima-nere in camera, e di lì a poco fuggì di casa e si perdette (1).
Il signor Hodgson, nell'arena del Set-
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tembre 1889, narrando della dama bianca apparsa al fratello, dice che la terza notte vide il cane rizzarsi e rimanere immobile con l'occhio impietrito, e poi correre per tutta la camera come inseguito. ' Nulla vide mio padre, ma udì una specie di sibilo, e il povero cane urlò e tentò di nascondersi ; nè mai più volle rientrare in quella camera „ .
Questa serie di casi, in cui vedonsi le impressioni prodotte dai fantasmi sugli animali, è certamente notevole e degna della più seria attenzione. Questi fatti non dovrebbero accadere, se fosse vera la teoria dell'allucinazione e della tele-
(') R. D. Owen, Faux pas sur la frontière d'un autre monde, pag. 326.