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A. R. WALLACE
dell'accidente, bisogna dire che la visionò sia stata prodotta dal potere telepatica del morto, o di qualche spirito amico> informato del fatto e desideroso di dare una prova della sua esistenza spirituale».
Prendiamo ora il caso dell'industriale di Glasgow stabilito a Londra. Egli sognò che un suo operaio, a Glasgow, col quale in gioventù avea stretto amicizia ma che poi per vari anni avea perduto di vista, veniva per parlargli e lo pregava di non prestar fede all'accusa che gli si faceva. 44 Di che si tratta ?„ domandò l'industriale^ ' Lo saprete tra breve „ gli fu risposto tre volte con persistenza. Notò anche il dormiente che l'uomo avea una strana fisionomia; era livido e sudava a goccio-Ioni. Appena svegliato, gli fu dalla moglie consegnata una lettera in cui il direttore di Glasgow lo informava che quell'uomo* Roberto Mackenzie, s'era ucciso tracan» nando dell'acquavite e i sintomi dell'avvelenamento per acquavite erano quelli per l'appunto osservati nella figura so* gnata.
Ora, l'uomo era morto due giorni prima del sogno e la sua apparizione arrivò in tempo per correggere la falsa impressione di suicidio prodotta dalla lettera. I