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A. R. WALLACE
una madre, dandole l'assicurazione che la figlia adorata, benché pianta come morta, viveva ancora e l'attendeva.
Un esempio dei due fatti carattestici testé accennati è quello del reverendo Wambey, di Salisbury, il quale, passeggiando in campagna una sera di Domenica, andava componendo in mente una lettera di auguri per un amico che gli era carissimo. Di botto, udì una voce : ' Come ! scrivere ad un morto ? scrivere ad un morto ? „ Non vedendosi nessuno intorno, pensò ad una allucinazione, e continuò nel suo lavoro di composizione, quando di nuovo udì la voce gridar più forte : u Come ! scrivere ad un morto ? scrivere ad un morto ? „. Capì allora quel che la voce volea dire, ma mandò la lettera lo stesso. N'ebbe come risposta, che l'amico era morto.
È evidente che, in questo caso, nessuna persona viva poteva aver prodotto il fantasma parlante e il fenomeno auditivo che avea l'intento ben determinato d'imprimere nell' animo del soggetto l'idea che il suo amico, benché privato della vita terrestre, era sempre vivo, mentre che la punta giocosa nelle parole pronunciate mirava a provare che la morte era tutt' al-