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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lealtà de' pensieri, la bontà dell'animo, la quiete della coscienza. In lui risiede ,
   La buona compagnia che Vuom francheggia Sotto l'usbergo del sentirsi puro.
   Ebbene, un uomo siffatto può essere dappertutto arbitro e paciere. — Egli ascoltò l'informazione del diverbio: e, voltosi ai circostanti, disse coli'usata sua lealtà:
   Io non sono qui capitato per farla da giudice (chè non vorrei e non potrei arrogarmi tanta autorità) ; ma poiché mi -sono imbattuto in questo crocchio di buona gente, dirò a tutti la mia opinione: e voi ne farete quel conto che crederete.
   Bartolino è del torto quando si vuol ostinare a fra* stornare i galantuomini con certe storielle scipite o ributtanti; il signor Marcellino ò del torto quando alle ragioni del buon senso aggiunge quelle delle mani. Gli altri tutti che mi stanno intorno hanno torto, quando Invece di ridurre a pace le controversie, soffian nel fuoco e attizzano la discordia. Perchè fischiare? perchè urlare contro Bartolino? Egli è un povero ragazzo ignorante, che sente il bisogno d'industriarsi per vivere; e poiché forse ha veduto a Bologna de' librivendoli e degli spacciatori di giornali campar la vita comodamente, s'è fitto in oapo d'imitarli senza il criterio della scelta nella qualità de' libri e de' giornali. Ei conosceva il Tannini, che bazzicò lungamente per queste parti,