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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO II. Niccolò Tartaglia e Camillo Affinarelli.
   Finito il vespro a S. Bartolomeo di Musiano , si vedevano i ragazzi della parrocchia discendere verso il luogo della Colombaia per udir narrare dal signor Teò-*timo la vita di Niccolò Tartaglia. E chi dall'alto avesse osservato quella comitiva avviarsi giù alla Sàvena con alcuni uomini alla testa, fra i quali il cartaio ed il maestro di scuola, avrebbe creduto che andassero ad un ballo, a una festa pubblica, ad una fiera dove si facesse baldoria; ma invece andavano ad ascoltare un racconto, che non sarebbe di streghe, di diavoli, e di versiere, ma di belli esempi di studi utili e di virtù cittadine.
   Pervenuti alla villa del signor Teòtimo, lo trovarono pronto in sulla soglia del suo casino, con un pezzetto
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