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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 24 —
   Intanto preghiamo il signor Teòtimo di parlarci del suo amico.
   — E lo forò di cuore, e brevissimamente. — Si concentrò un istante, mentre la comitiva stavasi zitta per ascoltarlo; indi prese a dire: Nel 1804 si parlava di pubblicare una tariffa di ragguaglio delle lire italiane colle milanesi. Quella tariffa era stata ideata dal Governo residente in Milano ; e il popolo se ne serviva senza cercar di conoscere l'esatta corrispondenza, in interi e decimi, e centesimi e millesimi di queste valute fra loro. Non così però la pensava il capo ragioniere del Governo in Bologna, un certo Galletti, che pur voleva indovinare quel meccanismo numerico per poterne render ragione a' suoi superiori, ed apprestare una tariffa col ragguaglio inoltre delle lire romane. Ma si stillava il cervello inutilmente l Un amico, cai partecipò questo suo vano tentativo, gli rispose : Credo che il figlio maggiore di quel salsamentario che ha bottega quasi rimpetto all'Università degli studi, abbia sciolto l'intricato nodo senza tagliarlo. — Dite davvero? sclamò il Galletti. —• Credo di sì. — Allora chiamatemi questo computista; conducetemelo qui. — E l'altro promise gliel condurrebbe.
   Infatti il giorno appresso venne presentato a! Galletti colui che aveva divinato i ragguagli infìnftesiteali delle mònete. Nessuno potrebbe significare la meravigliò dei canuto impiegato quando si vide innanzi un giovane di 23 anni, col vestito di bigello, la camicia di tela
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