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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   eredità, non fa eletto dal popolo, non fu candidato per raggiri e per programmi. Si educò da sè, progredì da sè, fu allievo del proprio ingegno e della propria volontà ferma e salda. Così da un'alba pallida derivò un meriggio splendente e una magnifica sera. — Ma a proposito di sera, è già tramontato il sole, ed è tempo che ognuno si riduca a casa sua: per cui, vi auguro, amici cari, la buona notte, e v'aspetto qui domenica (se altro non accade) a udir la storia di Vittorino da Feltre, che vi sarà narrata dal nostro bravo maestro.
   — Troppe grazie, rispose il signor Diodato ; spero compatimento da questa comitiva di buoni amici, e studierommi di non tradire la loro aspettazione.
   — Buona sera dunque, miei cari amici.
   — Buona sera.
   — A ben rivedella.
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