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tizioni indegne de'tempi nostri e della crescente civiltà.
E qui il signor Teòtimo proseguì : Non crediate però che il solo Coccia abbia pregiudizi siffatti. Molti uomini celebri, d'ogni età e d'ogni paese, hanno avuto superazioni bizzarre e puerili. Augusto, per esempio, il più famoso imperator romano, avea paura, come i ragazzi, dei tuoni e dei baleni, e credeva salvarsi dal pericolo ravvolgendosi in una pelle di vitello marino* Nè di ciò pago, ogni volta che potesse, correva a nascondersi in un sotterraneo. — Il cancelliere Bacone cadeva in deliquio ad ogni eclissi di luna. — Il maestro di musica Cimarosa non voleva galletti, ma un' animata conversazione d'amici per ispirarsi , a scrivere. Invitava infatti uomini e donne in casa sua, e li pregava che ciarlassero, giocassero, ridessero, facessero chiasso a lor piacere. In mezzo a quel frastuono scriveva egli le più stupende sue opere; e ringraziava que' susurroni che l'aiutassero a comporre» — Sacchini (un altro gran maestro di musica) non poteva scrivere una nota, se una famiglia di piccoli gatti, ond'era oltremodo passionato, non gli baloccava attorno. Ella dunque vede, signor Filippino, che se il Sacchini non cercava l'ispirazione dalle zampe d'un galletto, la cercava dalla compagnia di vivaci gattini. — Méhul, francese, quando componeva collocava sul gravicembalo un teschio di morto.
— Passa via!
— Invece Haendel, tedesco f vi poneva un fiasco di vino.
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