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— L'anno 1378.....
— Si va indietro di molto, osserṿ il cartaio.
—- Meglio per l'Italia, rispose il signor Tẹtimo, che mentre le altre nazioni dormivano il sonno dell'infanzia, ella fosse già donna e maestra. La prego'di scusa, signor Diodato, se l'abbiamo interrotto.
— Oh non fa nulla! — Dunque nell'anno 1378 da un certo Bruto dei Rambaldoni e da Monda sua moglie nasceva in Feltre un fanciullo, cui imposer nome Vittore, per la divozione che hanno i Feltresi a questo Santo, sicché molti colà hanno il nome di Vittore o Vittorino.
— Scusi, prese a dire lo stovigliaio (che sentiva t́n po' di saccentuzzo) io ho viaggiato colla mia mercanzia da quelle parti, e non ho mai udito questo nome di Vittore. Sono Btato a S. Leo, a sant'Agata, al Maiolo, a Pennabilli...
— Adagio, adagio, interruppe il signor Tẹtimo; il nostro Biagio ha preso un granchio a secco. La storia di Vittorino ci narra di Feltre nel Veneto, e il nostro Biagio intende parlare del Montefeltro in quel d'Urbino.
— Oh!
— Oh! oh! dissero alcuni deridendolo.
E il segretario : — Io sono di Belluno, e posso assicurare il nostro Biagio che molti Feltresi portano nome di Vittore; e ohe sul c̣lle vicin di Feltre vi ha un tempio di bizzarra architettura, sacro al Santo di questo nome.
— Dimando scusa, e mi rimetto.