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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO IY. Artigiani e Poeti.
   Nel tempo che scorse fra un' adunanza e l'altra, Bar* tolino si recò a Bologna e frugò sulle tavole de' libri-vendoli, per trovare qualche storiella che non parlasse di ribaldi e di ladri, ma di poveri diavoli che fossero venuti in* onore. E rovistando con attenzione qua e là, gli vennero veduti alcuni canti popolari di un fabbro ferraio, e pochi capitoli d'un sellaio, sicché disse fra sé: Questa non è la storia della Civetta, né di Mostrini, o del Passatore, o di Caruto, ma di due galantuomini che attesero alle lor famiglie ed ai loro mestieri, e che in vece d'andare all'osteria e accattar brighe col prossimo, ferissero fantasie per tener allegre le brigate. Cosi pensando fra sè, comprò per pochi soldi que' libercoli, e