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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 53 —
   Converso nobilmente, e cerco e provo D'altrui a me conforme negli umori, Com'acqua ad acqua, e come uovo ad uovo.
   'Io fui nemico ognor de* frappatori, E fuggo gli alchimisti e i negromanti, Come fugge un fallito i creditori.
   Faccio che i miei pensier sian puri e santi, Nè voy spiccami dalla destra sponda, Come Martin Lutero e gli altri erranti.
   — Viva il sellaio!
   — A buon diritto gli fate evviva ; poiché l'uomo che muta religione come si muta di vestitoy mi sa di cattivo odore.
   — Finisco.
   Nel conversar io odo, vedo e taccio ; Lavoro a tempo, e fommi il fatto mio ; Come formica il vitto mi procaccio.
   Sbricchi, bravi, bestemmie e giuoco rio Mi spiacquer sempre, e le brutte parole, Come ai furfanti il dir: vattenet fio.
   Sto sempre allegro e lieto fra compagni, Ma, solo, in braccio degli uomini casco, Come cascan le mosche in bocca ai ragni.
   — Oh il bel matto!
   A Ghibellino o Guelfo non m'appiglio, Fuggo le gare, i garbugli e le liti Come gru fugge di falcon V artiglio.
   »