— 176 —
fossa, si poṣ mestamente Bulla croce del cimitero; e poco visse la gemente; e moŕ sul mesto tumulo che copriva le ossa del buon ragazzo Mikeli.
Qui il signor Tẹtimo si tacque; e la comitiva che lo ascolṭ singhiozzava di compassione, ed asciugavasi le lacrime. Egli strinse la mano agli amici, e disse loro:
— Li aspetto domenica, e parleṛ di guerrieri e di eroi italiani.
Gli altri promisero di non mancare; ed il signor Niccoḷ mormorava a bassa voce, partendo : « Gran baracca questo mondo! Se v'ha nna ruota che corra bene, si logora presto, e fa tentennare l'intera macchina! ».