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della Colombaia un1 ora più presto del solito, e sciolti i correggiati coi quali si sgranano le pannocchie del formentone, presero a fare gagliardamente alcuni esercizi militari, comandati da Leonzio, il quale si era appiccato al petto un disco di latta, parendogli d'essere un segnalato campione fregiato delle insegne del cavaliere. Cosi esercitandosi a maneggiare que' randelli , fecero da prima le manovre del fucile in modo si strano e scempiato da fare scompisciar dalle risa: poi si divisero in due schiere, e finsero un attacco alla baionetta, dandosi urti disperati nel petto e nello stomaco, e cogliendosi talora alla volta del naso e degli occhi, sicchd i meno destri pigliavan le busse malamente; fra' quali Bartolino n'ebbe pesta una guancia, laonde urlò fra il dolori e la rabbia. Mani... go..« goldo d'un Masaccio, tu mi vuoi as... sassas... sinare, per dieci e due dodici ». £ pareva lo volesse investire furiosamente, e venir alle mani davvero. Quand' ecco giungere in buon punto il signor Niccolò, che arrivava non veduto, dal lato posteriore del casino, e gridare con voce stentorea: Alto là, bardasse ! Volete voi rompervi il capo in questo tempo di fratellanza e di concordia? Non siamo più al secolo dei gladiatori, che scendevano nell'arena per mostrare al popolo affollato come amici e colleghi si sbudellassero colle coltella per dare pubblico spettacolo e riscuotere applausi morendo. Ohibò, ohibò ! Or siamo ad altri tempi; e il sangue e i muscoli si hanno a serbare per più nobile causa. Verrà il giorno che sarete chiamati
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